LECCE- Mentre gli interrogatori sulle persone coinvolte nell’inchiesta case popolari si sono conclusi e si attende la decisione del gip Giovanni Gallo sulla richiesta di interdittiva dai pubblici uffici avanzata dalla Procura per 5 funzionari di Palazzo Carafa, le indagini della guardia di finanza continuano.
Nelle scorse ore, su delega dei pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci , titolari delle indagini, i militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Lecce hanno acquisito l’intervista rilasciata ai nostri microfoni dal direttore dell’ex Arca Sud Sandra zappatore il 10 settembre scorso, all’indomani del terremoto giudiziario che ha portato in carcere due persone, ai domiciliari i due ex assessori Monosi e Pasqualini, il consigliere Torricelli, alcuni dirigenti e funzionari del comune, oltre alla notifica di avvisi di garanzia per 34 persone, tra cui il senatore Roberto Marti.
Lo Iacp esce pulito dall’inchiesta sulle case popolari: non abbiamo partecipato alla ripetuta violazione delle norme aveva detto l’avvocato Zappatore dichiarando di essere a conoscenza dell’esistenza di una graduatoria parallele a quella ufficiale, gestita da alcuni esponenti di Palazzo Carafa, alla quale molti inquilini facevano riferimento.
Alla domanda se avesse ricevuto delle pressioni questa era stata la sua risposta. Una vicenda che intreccia cronaca e politica, e un’indagine lunga e complessa dove le parole hanno molto peso. Per questo gli inquirenti quell’intervista vogliono ascoltarla bene perché Sandra Zappatore, nel suo ruolo di direttore di Arca Sud, la realtà delle case popolari la conosce bene. Parole che già avevano provocato un trambusto quando la Zappatore disse: Monosi e Perrone chiesero la mia testa al presidente della Regione: l’ex sindaco rispose a stretto giro pur avendo sempre stigmatizzato l’utilizzo a fini politici del suo ruolo “non ho mai parlato di lei con Emiliano”. Mai fatto il nome di Emiliano, replica la Zappatore: ho parlato di presidente della Regione.
