BARI – Lo spettro del pre-dissesto c’è ancora. Almeno sino a quando i giudici della Corte dei Conti di Bari non si esprimeranno sulle spiegazioni rese durante l’udienza dal sindaco di Lecce e dai tecnici del Comune, sui conti che non tornano. Un ulteriore approfondimento richiesto dai giudici contabili su alcune specifiche questioni che, nella replica cartacea inviata nelle scorse settimane da Salvemini, non erano state illustrate in maniera esaustiva.
Due gli aspetti principali affrontati nel corso dell’udienza a Bari: il mancato versamento dell’imposta di soggiorno da parte di alcune strutture ricettive in qualità di agenti di riscossione e quel credito da oltre 12milioni di euro che il Comune riporta nel bilancio per aver sostenuto il funzionamento degli uffici giudiziari ma che dal Ministero non è stato ancora rimborsato.
Come si procederà, dunque, tra lo spettro del commissariamento e la necessità di fornire servizi alla città? “Stiamo lavorando per riportarla all’ordinarietà – commenta il sindaco Carlo Salvemini ai microfoni di TeleRamaNews al termine dell’udienza -. Noi siamo molto attenti a verificare che tutto sia fatto come si deve nell’interesse della città. Non ci precludiamo nessuna possibilità che oggi la legge pur consente di utilizzare in materia di riequilibrio pluriennale“. Tagli? “No al momento anticipare quello che succederà nei prossimi mesi è troppo prematuro”.
Sarà la Corte dei Conti a stabilire se il futuro del Comune è quello di un periodo di rigidità e sacrifici e se puntare l’indice sulle amministrazioni passate può bastare o no.
