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Gare al massimo ribasso e lavoratori geolocalizzati: sciopero boom alla Sirti

NARDO’- L’adesione allo sciopero è stata del 90 per cento. La gran parte degli 84 dipendenti della sede di Nardò della Sirti ha incrociato le braccia per due ore, davanti ai cancelli dell’azienda che si occupa di installazione e riparazione degli impianti telefonici. “Inizia così la stagione di protesta avviata dalla Fiom-Cgil”, fa sapere il sindacato, per cui il presidio e l’assemblea di questa mattina sono “il preludio di altre forme di protesta”, come lo sciopero degli straordinari. Due le questioni che hanno portato allo sciopero. La prima riguarda l’organizzazione interna e l’utilizzo del software Ofsc Oracle introdotto dall’azienda, subito dopo l’entrata in vigore della riforma del lavoro varata dal governo Renzi che permetteva la geolocalizzazione dei dipendenti. L’intento iniziale di Sirti era l’efficientamento del lavoro, in particolare per ridurre i tempi di percorrenza e per aumentare la produttività. “Dopo tre anni possiamo dire che l’obiettivo non è stato centrato”, dice la sindacalista Morea. “Molti di questi lavoratori cominciano a lavorare partendo dalle loro abitazioni. Però accade che un dipendente residente a Lecce, anziché essere inviato nell’hinterland, vada a lavorare a Tricase; e che al contrario un lavoratore che abita ad Alessano prenda in carico un intervento a Squinzano”. Il software poi non riesce a distinguere tra gli interventi che hanno bisogno di una squadra e quelli in cui basta un solo lavoratore. È il motivo per cui, a detta della Cgil, “il sistema è inefficiente e causa problemi all’azienda ma anche agli operai, che si trovano costretti a lavorare molto di più per portare a casa un risultato minimo”.La seconda grana attiene al regime degli appalti dell’indotto Telecom, principale committente di Sirti. Il regime del massimo ribasso rischia di tenere ai margini l’azienda, paradossalmente perché è strutturata, attenta alla sicurezza sul lavoro e applica i contratti. “Un sistema di questo tipo – è la preoccupazione dei lavoratori – rende praticamente impossibile a Sirti di competere con offerte minime. Tra l’altro, ha lavoratori altamente qualificati anche sulla banda larga, eppure non lavora ai cantieri recentemente avviati in provincia di Lecce”.

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