Ambiente

Tap, il Tar non stoppa il microtunnel: se ne parlerà direttamente in autunno

MELENDUGNO- Si discuterà direttamente il 14 novembre delle sorti del microtunnel che Tap sta costruendo a Melendugno: il Tar Lazio, infatti, ha respinto la richiesta di una sospensione cautelare avanzata dal Comune contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dell’Ambiente, Ministero dei Beni Culturali, dello Sviluppo Economico e Regione Puglia.

Si era chiesto l’annullamento, previa sospensione, delle note ministeriali che hanno disposto la non assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale del progetto Microtunnel di approdo al tratto italiano del gasdotto Tap.

I giudici, che entreranno nel merito solo a novembre, hanno però deciso di non congelare gli atti comparando “gli interessi in gioco”, “avuto riguardo – hanno scritto – alla natura strategica dell’opera, alla estensione della prateria di cymodocea nodosa (che le parti, concordi, individuano in circa 30 ettari) a fronte dell’area interessata (che, altrettanto pacificamente, oscillerebbe tra 200 e 400 metri quadrati), al fatto che la posa delle palancole pare svilupparsi in altezza e in via sotterranea, e che, in generale, le misure in considerazione paiono ispirate alla mitigazione dell’impatto (compreso il confinamento della zona di scavo e riduzione della dispersione dei sedimenti nella zona circostante)”.

I giudici aggiungono altro nell’ordinanza – che ugualmente non accoglie la sospensiva – relativa al ricorso di Associazione Terra Mia – Amici No Tap, Comitato No Tap Salento e di Graziano Giampaolo Petrachi. Oltre alle motivazioni sopra riportate, fanno riferimento anche al fatto che nella stagione balneare i lavori restano sospesi. Inoltre, il Tar ritiene che la variante in corso d’opera relativa alla recinzione in aree oggetto dell’Autorizzazione unica “non sembra soggetta ad una previa autorizzazione paesaggistica” , mentre non risulterebbe confermata, almeno a prima vista, l’esistenza del vincolo paesaggistico per quella parte di recinzione di cantiere che ricadrebbe, secondo i ricorrenti, al di là della zona su cui Tap ha ottenuto i permessi.

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