Attualità

Assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo, Re:Common chiede alla banca di non finanziare il Tap

LECCE- Re:Common, associazione che fa inchieste e campagne contro la corruzione e la distruzione dei territori in Italia, in Europa e nel mondo interviene insieme a esponenti del Movimento No TAP all’assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo per chiedere al consiglio d’amministrazione dell’istituto bancario di non sostenere finanziariamente il  gasdotto TAP.

Intesa Sanpaolo riconosce le proprie responsabilità rispetto ai cambiamenti climatici nel proprio codice etico e nella propria policy per l’ambiente e l’energia. Il gruppo inoltre è consapevole di come la firma dell’Accordo di Parigi sul clima e il successivo piano di implementazione “avrà delle implicazioni per Intesa Sanpaolo, i propri clienti e i business partners”. Eppure tale consapevolezza trova scarsa implementazione nel business della banca.

Sebbene la banca classifichi gli investimenti nei combustibili fossili tra i cosiddetti “settori controversi”, il gruppo continua a garantire un supporto finanziario a tutti i combustibili fossili, incluso il comparto carbonifero, oltre che a considerare l’opportunità di entrare in nuovi progetti di estrazione, sfruttamento e trasporto, come per l’appunto il gasdotto TAP. Oltre agli impatti ambientali, sociali e sui diritti umani, gli investimenti nei combustibili fossili rischiano di trasformarsi a breve in “stranded asset”, un boomerang per la banca, con un serio rischio non solo reputazionale, ma anche economico.

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