Attualità

“Magistratura e Regione non possono non sapere”: a galla le “ambiguità” su Tap

LECCE- Vengono definite “ambiguità” le presunte anomalie che verrebbero a galla dalla lettura di diversi documenti relativi a Tap. E, stando a quanto annunciato durante la conferenza stampa convocata all’Open Space di Lecce dal coordinamento per la difesa del patrimonio culturale contro le devastazioni ambientali, quelle anomalie sarebbero figlie di un modus operandi ben preciso: “fatta la Valutazione di impatto ambientale, si trova il modo per bypassarla”.

Graziano Petrachi, commercialista, è tra coloro che da anni studiano tutta la documentazione relativa al gasdotto di Melendugno ed ha anche vinto un ricorso al Tar Lazio per l’acquisizione di carte fino a quel momento rimaste inaccessibili. Un lavoro di ricerca paziente, il suo, nel quale pure si rilevano i dubbi sul vincolo paesaggistico finiti all’attenzione della Procura.  Non solo. Sugli attuali lavori in corso per la realizzazione del pozzo di spinta, nell’area di San Basilio, non si conosce l’esito di almeno due prescrizioni che dovevano essere ottemperate prima dell’avvio. Poi, il passaggio nevralgico “per sfatare quanto molti politici dicono”, affermano in conferenza: qualora si decidesse di non fare il gasdotto, l’Italia non sarà esposta a sanzioni. E questo lo ha certificato nel luglio 2017 il Ministero dello Sviluppo economicio rispondendo a una interpellanza parlamentare.

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