BRINDISI – 23mila litri di olio di semi, 21mila 800 chili di uova fresche sono stati sequestrati nelle scorse ore all’interno dell’area portuale di Brindisi dai Finanzieri della locale Compagnia, insieme ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane.
La prima operazione a seguito del controllo di un camion, diretto in provincia di Cosenza, condotto da un cittadino bulgaro, nell’ambito di un’analisi sui flussi commerciali in entrata ed uscita dal porto di Brindisi.
Il controllo della merce ha consentito di rilevare che il carico, costituito da 18.000 confezioni di olio di semi di girasole, per un totale di 22.880 litri, pur essendo un prodotto Bulgaro, riportava sulle etichette delle bottiglie due bandiere italiane.
Il conducente del mezzo, un 50enne, di nazionalità bulgara, è stato segnalato a piede libero all’Autorità Giudiziaria, per aver trasportato, con l’obiettivo dell’immissione in commercio, prodotti con nomi e segni distintivi nazionali in grado di indurre in inganno il compratore sull’origine, la provenienza e la qualità del prodotto.
Sempre all’interno dell’area doganale, nell’ambito di specifici controlli i militari della Guardia di Finanza, in collaborazione con il personale della locale Agenzia delle Dogane, hanno provveduto al respingimento di 21.800 kg di uova fresche, provenienti dalla Bulgaria e destinate ad un’azienda pugliese, poiché prive della necessaria stampigliatura idonea ad indicarne sia l’origine o provenienza che la qualità igienico sanitaria in ottemperanza alla normativa comunitaria vigente.
Le operazioni rientrano nel più ampio contesto delle attività di intensificazione dell’azione di tutela del “made in Italy” e della “sicurezza dei prodotti”.
