Ambiente

Tap: il Ministero esclude la Valutazione d’impatto per il microtunnel, l’opera più complessa

MELENDUGNO- La multinazionale Tap porta a casa un altro risultato: non dovrà essere sottoposto a procedura di Valutazione di impatto ambientale il microtunnel, l’opera più complicata, cioè il tubo che si inabissa nel mare di San Foca per rispuntare in contrada San Basilio, dove sono in corso i lavori per il relativo pozzo di spinta.

La determinazione della Direzione generale Valutazioni e Autorizzazioni ambientali del ministero dell’Ambiente è dell’8 marzo scorso (Determina-DG-Ambientel-Microtunnel-Tap-DVA-DEC-2018-0000116). Era stato il decreto che ha rilasciato le autorizzazioni, l’11 settembre 2014, infatti, a stabilire (prescrizione A5) che “prima di procedere a qualsiasi operazione dovrà essere presentato il progetto esecutivo di tutte le opere previste all’approdo che dovrà essere assoggettato a procedura di verifica di esclusione dalla VIA”.

Il Ministero ha rilevato che nel progetto del microtunnel, rispetto a quello valutato nell’ambito della procedura di Via, sono state introdotte delle “ottimizzazioni”. Tra le altre, l’ allungamento di 55 metri del punto di uscita in mare (exit point), per minimizzare l’interferenza con la prateria di Cymodocea nodosa , tutelata per legge; poi, la riduzione dei volumi di scavo e del terrapieno in mare e delle tempistiche di scavo e rinterro, che passano rispettivamente da 60 a 17 giorni e da 30 a 8 giorni. Non significativi sono stati ritenuti gli impatti su aria, rumore, aree protette, qualità delle acque, sedimenti marini, ecosistemi marini.

Tuttavia, sono state dettate condizioni alla luce delle quali è possibile l’esclusione della Via. Tra le altre, l’installazione sul fondo del mare intorno al microtunnel “di dissuasori in materiale compatibile con l’ambiente marino volti a inibire la pesca a strascico illegale” e la realizzazione di progetti di comunicazione ambientale, divulgazione scientifica e formazione con le realtà costiere locali, coinvolgendo le “marinerie locali della piccola pesca con iniziative e collaborazioni”.

Il provvedimento, ancora, stabilisce in conclusione che “tutte le proposte per il controllo della torbidità delle acque e delle misure di mitigazione previste per tutelare le fanerogame marine dovranno essere effettuata sotto il controllo di ARPA Puglia”.

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