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Nuovo Fazzi, Asl: “taglio del nastro entro aprile” (salvo altri intoppi)

LECCE- Il nuovo Vito Fazzi, o meglio, il Dipartimento Emergenza e Accettazione (DEA), sarà pronto entro aprile. A indicare la tabella di marcia è la Asl di Lecce, che ha da poco approvato la terza variante del progetto, sottoscritta “senza alcuna riserva” dal Consorzio Integra, nato da un progetto del Consiglio di Gestione di CCC, originario capofila. Quella modifica, a detta di via Miglietta, renderebbe davvero possibile la discesa, “per una conclusione senza ulteriori costi rispetto all’importo finanziato” originariamente nel 2007 di 117 milioni di euro.

La perizia relativa alla nuova variante ammonta a 5.994.103,19 euro e riguarda l’adeguamento delle apparecchiature sanitarie, la realizzazione di una sala conferenza e sala culto, la sistemazione esterna dei parcheggi con illuminazione, la fogna bianca, l’adeguamento dell’impiantistica elettrica e telefonica. Si “pesca” nelle voci del Quadro Economico di Progetto per “imprevisti” e ed “economie di gara”. Anche perché l’aggiudicazione della gara al consorzio bolognese è avvenuta a fronte di un’offerta con un cospicuo ribasso, per complessivi 62 milioni di euro per lavori, servizi di progettazione esecutiva e forniture. Dunque, la variante è stata ritenuta ammissibile perché legittimata dalla condizione di circostanza “imprevista” ed “imprevedibile” al momento della progettazione e ritenuta indispensabili per elevare la qualità prestazionale dell’Ospedale in costruzione, adeguandolo alle necessità di un HUB di 2° livello e dotandolo di migliori tecnologie.

Il DEA nasce come plesso a sé stante all’interno del perimetro del “Vito Fazzi” ma, progressivamente, ha cambiato volto e “mission”. Non più propaggine del “Fazzi” ma sostanzialmente un ospedale di nuova concezione ad alta specializzazione in Area Critica, dotato quindi di un Pronto Soccorso con aree di osservazione breve, Terapia Iperbarica, Chirurgia d’urgenza, Centro traumatologico con Ortopedia dedicata, Stroke Unit e, in ultimo, Centro Cuore.

La direzione generale targata Silvana Melli rivendica l’aver impresso “il cambio di passo nel giugno scorso, mettendovi a capo un nuovo responsabile unico del procedimento” con una squadra a sostegno. Ora, dopo la seconda variante sul cambio di apparecchiature e la terza, si viaggia verso la la quarta e ultima, per la progettazione del Centro Cuore che occuperà l’intero terzo piano. Avrà come fulcro la “sala ibrida”, una sala operatoria innovativa capace di integrare le discipline di Cardiochirurgia, Emodinamica, Elettrofisiologia e Chirurgia Vascolare e Toraco-Polmonare.

Entro la fine dell’anno, il consorzio si è impegnato a completare, oltre alla grande hall d’ingresso, le 12 sale operatorie, le degenze adiacenti e le terapie intensive dedicate. Entro sei mesi, il taglio del nastro. Salvo altri intoppi, visto che il cantiere doveva essere ultimato entro novembre 2016.

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