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Ilva, “No agli esuberi”. Lunedì lo sciopero in fabbrica, poi la mobilitazione

TARANTO- 4.200 esuberi rispetto ai 14.200 dipendenti attuali, di cui circa 3.300 solo a Taranto; e per i restanti 10 mila dipendenti di cui Am Investco si avvarrà, assunzione ex novo, che significa nuovi contratti con il Jobs act e la perdita delle garanzie dell’articolo 18. L’annuncio venerdì delle condizioni imposte dalla nuova proprietà hanno dato il via ad un testa a testa che si preannuncia durissimo. E lunedì sarà la giornata dello sciopero dei dipendenti Ilva che bloccherà l’intera produzione. Nessun passo indietro- dice il segretario generale della Uilm di Taranto Antonio Talò “Noi abbiamo già dato in termini di salute, di ambiente, di salario, abbiamo dato in termini di occupazione”. Lo sciopero comincerà alle 7 e durerà 24 ore. Riguarderà i lavoratori dello stabilimento di Taranto e dell’indotto. Ci saranno presidi permanenti e martedì mattina si rifarà un Consiglio di fabbrica per organizzare eventuali manifestazioni o mobilitazioni. È il terzo in 5 mesi, questa volta in concomitanza con l’avvio del tavolo al ministero dello Sviluppo economico tra i nuovi proprietari dell’Ilva (la Am Investco di ArcelorMittal e Marcegaglia) e i sindacati. E potrebbe essere soltanto l’inizio di un lungo braccio di ferro che potrebbe portare a manifestazioni eclatanti che bloccheranno la città.

Condizioni innaccettabili quelle della nuova proprietà secondo tutti i principali sindacati. “Non si può pensare che un progetto industriale regga se si riducono i diritti delle persone che vi lavorano e non si garantisce l’occupazione per tutti» dice il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini. “La riduzione dell’occupazione è inaccettabile e insostenibile” secondo Carmelo Barbagallo della Uil, mentre Angelo Colombini della Cisl invita il governo a richiamare l’azienda «agli impegni presi sul piano della tutele occupazionali mentre secondo Paolo Capone dell’Ugl è arrivato il momento di reagire». “Taranto faccia sentire la sua voce- dice l’Arcivesco Metropolita Filippo Santoro che si schiera con i lavoratori – faccio mia la voce dei tarantini che non possono accontentarsi di rassicurazioni generiche: al Governo chiediamo impegni sottoscritti con le parti che garantiscano la piena occupazione e il rispetto dei diritti acquisiti degli operai. Attendiamo, pertanto, rassicurazioni ufficiali”

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