AmbienteCronaca

I fumi dei campi soffocano i cittadini: decine di segnalazioni, poche le multe

LECCE- Le segnalazioni sono decine, in continuo, uguali a se stesse ogni anno. Dall’altro lato, nonostante la sensibilità ambientale e l’allarme sanitario ormai noto, pochi Comuni hanno provveduto a prendere di petto la questione, attrezzandosi con ordinanze apposite e organismi di controllo per elevare multe. È il cortocircuito della stagione dei fumi nei campi: i roghi vengono accesi nelle campagne per fare pulizia dei terreni in vista della raccolta delle olive, senza rispettare, però, i vincoli. Perché è vero che la pratica non è più vietata da quando è in vigore la normativa fitosanitaria che ha dichiarato la provincia di Lecce zona infetta da Xylella, perché il fogliame non può essere trasportato fuori, ma va trinciato o bruciato in loco. Tuttavia, lo si deve fare rispettando vincoli chiari, che sono le amministrazioni comunali a dover prevedere nel dettaglio: orari prestabiliti, di solito tra le 9 e le 16; limiti quantitativi pari a non più di tre metri cubi di fogliame per ettaro; rispetto delle distanze dai cigli stradali; condizione di assenza di venti, per evitare pericoli. E poi, questione nevralgica, i roghi devono essere custoditi dagli agricoltori. Accorgimenti necessari soprattutto per evitare che i fumi possano invadere i centri abitati, provocando, come spesso avviene, i sintomi delle intossicazioni: lacrimazione degli occhi, irritazione della gola e delle altre vie respiratorie.

Spesso, infatti, è necessario chiudersi in casa. Dunque, a chi rivolgersi? Diversi cittadini inviano esposti in Procura in questi giorni, ma il vero nodo è nel fatto che la gran parte dei Comuni rinuncia a fare la sua parte. È un paradosso, ad esempio, evidenziato dal comandante della Polizia locale di Melendugno, Antonio Nahi, che in queste ore sta fotografando i roghi negli oliveti al confine con il suo feudo di competenza, quello sì coperto da ordinanza, per denunciare come sia impossibile intervenire oltre, chiedendo così al prefetto di acconsentire alla possibilità di sconfinare per poter multare. “Avvelenati felici e contenti”, è il suo commento amaro. Idem per Andrano, dove le guardie ecozoofile del Fare Ambiente hanno già multato cinque persone in pochi giorni, ma non possono intervenire nei campi poco più in là. Le contestazioni per lo più avvengono per aver acceso i fuochi e averli abbandonati o per non aver rispettato orari, distanze e quantitativi. Ma la lotta è impari senza un coordinamento dei sindaci.

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