TARANTO – “Da tempo è venuto a mancare il diritto al lavoro”. Ad essere condannati all’oblio loro non ci stanno: sono i lavoratori dipendenti dell’indotto Ilva di Taranto che in mattinata, sigle sindacali al seguito, si dicono uniti da un unico lutto che simbolicamente indossano al braccio. Un nastro nero, per quel lavoro che era “dignità, rimasta schiacciata dalle maledette logiche di mercato“. Lo scrivono a chiare lettere nei volantini che distribuiscono ai passanti.
Quello che chiedono è di essere quantomeno presi in considerazione, alla stessa stregua dei dipendenti del settore metalmeccanico. “Ma così non è -ribadiscono i sindacati- nei tavoli istituzionali loro non sono mai stati coinvolti“.
La protesta andrà avanti, ad essere rivendicato è il diritto a lavoro che il testo costituzionale stabilisce essere uguale per tutti.