LECCE – Tecnicamente si chiama “scioglimento estivo del cervello” ed è la conseguenza dell’ozio vacanziero sulle menti fanciulle, che richiedono un esercizio più o meno costante nel tempo.
Un allenamento insomma, che spesso però diventa un vero e proprio accanimento: “il rischio è -ci spiega la psicologa Marina Martina- che si perda di vista il senso educativo dei periodi di stallo e presunta noia. Il rischio è che la vita frenetica del mondo adulto, contamini la spensieratezza del mndo dei più piccoli“.
Non bisogna però fraintendere: attività ludiche ed educative devono andare di pari passo, il principio è sempre lo stesso: la virtù consiste nel raggiungere il giusto equilibrio.
Quindi cari genitori bando alle ossessioni: anche stare da soli, senza far nulla è un esercizio.