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Tap, si ricomincia. Ulivi da spostare nella notte, tensione tra attivisti e Polizia

MELENDUGNO- Alta tensione a Melendugno, dopo la mezzanotte. La Polizia carica gli attivisti antigasdotto, tornati in strada per provare a impedire il trasferimento di 43 ulivi sradicati dalla multinazionale Tap nei mesi scorsi nell’area di cantiere a San Basilio. Gli alberi, attualmente collocati in grandi vasi, all’alba di oggi sono stati portati presso il centro di stoccaggio realizzato a Masseria del Capitano, dopo una notte di scontri.

I No Tap non si sono fatti cogliere di sorpresa. All’erta da giorni, in attesa di questo passaggio, hanno bloccato la strada principale che collega Melendugno a Lecce, all’altezza della rotatoria di Vernole. Lì anche il parapiglia con la Polizia, schierata in assetto antisommossa con decine di camionette e di agenti.

I manifestanti hanno occupato l’arteria sedendosi per terra, intonando dei cori ma non sono mancati momenti di tensione altissima, fino a notte fonda, specie quando gli attivisti, trascinati di peso dagli agenti, intorno all’1.30, si sono spostati all’ingresso del paese, sulla strada per Merine.

Il blocco di quel tratto è stato  da impedimento per il passaggio dei mezzi della multinazionale e dei vigili del fuoco, gli stessi che dovevano liberare le strade dalle barricate per consentire il viavai di camion adibiti al trasporto di ulivi, ciò che è stato possibile solo alle prime luci dell’alba. Gli attivisti mostrano i segni delle manganellate.

Il cantiere di San Basilio è rimasto per ore assolutamente isolato, inaccessibile da tutti gli ingressi, pattugliati dagli agenti. Lì, nel presidio di fronte, presenti altri manifestanti, una decina. Bloccato, inoltre, ogni accesso a Melendugno, dalla marina, come anche da Merine, Calimera e Martano. Negato il passaggio anche ad una troupe di Telerama, presente sul posto per documentare i fatti.

 

Il sindaco di Melendugno Marco Potì ha lanciato intanto un appello via Facebook: “fermatevi”. “4/7/2017 h 1.30. Piena stagione turistica. Tap – ha scritto – decide di violare quanto riportato nell’autorizzazione unica in suo possesso: le attività sono sospese da giugno a settembre. Sono sconcertato dallo spiegamento di forze dell’ordine italiane per spostare 43 alberi, già sacrificati tanto tempo fa, senza motivo, senza autorizzazioni successive, senza nessun buon senso. I cittadini manifestano il loro totale dissenso”.

 

Articolo aggiornato alle ore 8 del 4 luglio

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