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In 30 giorni 53 cani abbandonati: il canile sanitario leccese lancia l’allarme

LECCE – Stretti, in una piccola gabbia, abbandonati a gruppi di cinque o sei sul ciglio della strada: a Lecce intere cucciolate randagie per scelta degli altri.

Soltanto nel mese di giugno ad essere accolti nel canile sanitario leccese sono stati ben 53 cani: 28 adulti e 25 cuccioli. Il problema è che il canile può dare rifugio ad un massimo di 40 ospiti a 4 zampe, adesso dentro ce ne sono circa 150.

L’Associazione “Nuova Lara” presieduta da Floriana Catanzaro gestisce la struttura che dopo il primo mese estivo si ritrova a dover lanciare un vero e proprio allarme.

Il comune stanzia per il mantenimento dei cani e del personale, tre volontari, 3500 euro al mese -spiega Floriana Catanzaro- con 110 cani in più, spartire questa somma mantenendo condizioni di vita dignitose è ogni giorno più difficile. Servono più medicine per i cani anziani, vaccinazioni per i cuccioli, e poi il cibo e il materiale per la pulizia della struttura“.

Rispetto all’allarme lanciato lo scorso gennaio, il trend resta in ascesa ma cambia il luogo e la tipologia di abbandono. Le zone più gettonate d’inverno sono le marine, d’estate le periferie. I cani anziani cedono al passo a intere cucciolate, ovviamente tutte di meticci, generalmente già svezzate: il più delle volte i piccoli sono stipati in scatoloni.

La scorsa settimana ben 7 cuccioli sono stati abbandonati all’ingresso del campus universitario Ecotekne: questa piccola recinzione è la loro nuova casa. Il sovraffollamento rende gli spazi ogni giorno più angusti, l’amore dei volontari per quanto sia grande non basta più: bisogna adottare.

Una mano protesa verso queste gabbie e la disperata esibizione è servita, le tentano tutte: saltano e, lacrime agli occhi, non hanno certamente bisogno di parlare per raccontare la solitudine che qualcuno ha scelto per loro. Qualcuno ma non tutti per fortuna: c’è chi bussa a questa porta per regalare nuova vita a chi ha già sofferto abbastanza. Come il caso di Klaus: ospite a lungo del canile, poi del rifugio di Aura.

Era dimagrito a vista d’occhio e manifestava segnali di stress nel box: i volontari raccontano che sembrava non esistere cura per quella sua tristezza, nulla che potesse restituirgli la voglia di vivere. Ma ad un certo punto la cura è arrivata nella persona di Dario, che lo ha scelto, che ha scelto di salvarlo e basta.
Il video che lo ritrae felice mentre fa un tuffo al mare è diventato il simbolo della speranza: quella di una seconda possibilità, che qui 150 cani aspettano pazientemente.

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