GAGLIANO DEL CAPO- La Procura chiede il rinvio a giudizio per gli indagati nell’inchiesta sui lavori di consolidamento del “Ciolo”, a Gagliano del Capo. I pm Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro l’hanno formalizzata a carico di Daniele Accoto, 46 anni, di San Cassiano, responsabile del settore pianificazione del Comune;
dei tecnici progettisti Daniele Polimeno, 61enne di Spongano, Emanuela Torsello, 54 anni di Alessano, e Ippazio Fersini, 63 anni di Gagliano; di Primo Stasi, 60 anni, di Lecce, legale rappresentante della ditta Etacons; di Fulvio Epifani, 67 anni, di Ostuni, legale rappresentante del Siscom, società appaltatrice dei lavori; e poi ancora a carico di Vincenzo Moretti, 56 anni di Bari, e Caterina Di Bitonto, 43enne di Barletta, rispettivamente funzionario e dirigente dell’ufficio programmazione della politiche energetiche Via/Vas della Regione.
Rispondono a vario titolo di distruzione e deturpamento di bellezze naturali, abusivismo edilizio e falso ideologico. L’indagine è scaturita da un esposto di Legambiente Capo di Leuca, dopo che erano stati praticati dei fori nella roccia, per l’applicazione delle reti paramassi previste nel doppio progetto per complessivi 1,5 milioni di euro. Un’altra Porto Miggiano, se la Procura non fosse intervenuta con un sequestro.