Politica

Si dimette la Sindaca di Brindisi Angela Carluccio

BRINDISI-Lo scorso venerdì 20 gennaio ad apporre la firma per sfiduciarla erano stati 16 dei suoi consiglieri, ne sarebbe bastata una in più per fare cadere la giunta. A pomeriggio poi, alle 16.30, la svolta: la prima cittadina di Brindisi Angela Carluccio ha consegnato le proprie dimissioni dalla carica di sindaco nelle mani del Segretario generale, affermando di essere pronta “a ripartire con un progetto politico condiviso con la propria maggioranza e allargato a quanti vogliano lavorare per il bene della città“.

Lo ha fatto mezz’ora prima che i consiglieri fossero ricevuti dal notaio per rassegnare le proprie dimissioni,nello studio di Carmelo Palazzo. Così facendo, dimmettendosi tutti e 17 contestualmente, il Consiglio sarà sciolto e di conseguenza si tornerà alle urne. Finchè le dimissioni restano su carta per legge ci sono venti giorni di tempo per ripensarci e fare dietrofront. Per alcuni la voglia di ripartire espressa nella nota ufficiale della Carluccio avrebbe fatto presagire proprio questo.

Per toglierle la fascia tricolore quattro giorni fa sarebbe bastato un consigliere in più, paradossamente un esponente dell’opposizione. Mauro D’attis, capogruppo di Forza Italia, a proposito della mozione di sfiducia, aveva infatti temporeggiato. “Sono convinto che pochi mesi di commissariamento non basterebbero a restituire serenità alla città esattamente come è avvenuto soltanto qualche mese fa dopo lo scioglimento dell’Amministrazione Consales- aveva detto- occorre pertanto indirizzarsi al voto del 2018 e non a quello immediato. Tutto questo è possibile solo se si scioglie il Consiglio dopo gli ultimi giorni di febbraio”.  Intanto per D’Attis occorreva depositare subito al notaio le 17 firme alla proposta di mozione e alla richiesta di convocazione del Consiglio con una delega specifica, ossia di presentarla in maniera tale che fosse approvata il primo giorno utile (a fine febbraio) per portare la città al voto nel 2018.

Ma lei, la prima cittadina, ha battuto d’anticipo. Esattamente 30 minuti prima rispetto a quello che dal notaio Roberto Braccio sarebbe accaduto secondo quanto preannunciato dai 17 consiglieri. 28 deleghe nelle sue mani, tra le più importanti bilancio e rifiuti. Per i consiglieri d’opposizione la scelta è stata solo una strategia, un ultimo appiglio: se è vero che la prima cittadina- come ha dichiarato- intende ripartire da una maggioranza allargata, 20 giorni di tempo le sarebbero stati sufficienti per ampliare la schiera dei suoi sostenitori, dunque tornare ad indossare a pieno titolo la fascìa tricolore. 

 E.Fio

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