Politica

Lecce2017, Delli Noci lancia la civica ed in occasione del Consiglio comunale Mazzotta un’ora a colloquio con Perrone

LECCE- Se Perrone o Gabellone, nel tavolo del centrodestra fissato in diretta tv per il prossimo 10 novembre, porteranno altri nomi in quota Cor non è ancora dato saperlo, certamente dei 5 proposti dal sindaco uscente potrebbe non esser più incluso Alessandro Delli Noci. L’assessore eletto nelle fila del Fli, la lista finiana che fu ispirata dal consigliere regionale Paolo Pellegrino oggi però in quota Emiliano, ha ufficialmente detto: no, grazie! alle avances di Giovanni Pellegrino ed alle sottolineature di alcuni esponenti del Partito Democratico certi, ancora, che ci sia una differenza tra centrodestra e centrosinistra.

Delli Noci ringrazia l’ex Senatore avvocato e passa avanti ribadendo il suo non esser di centro sinistra e lancia, negli ultimi due righi del suo post su Facebook, l’importanza di esser protagonistidelli-noci nella creazione di una nuova visione di Lecce, al di là delle casacche e delle appartenenze. Chiaro messaggio a coloro che rivendicano una discontinuità ma anche al sindaco Perrone che in una battuta disse: bisogna comprendere Delli Noci da che parte è… come dirgli: non sono nel centro sinistra, prefiguro una visione differente rispetto anche a questi ultimi cinque anni di amministrazione, rimango di centro destra ma lancio la mia Lista Civica. Non lo dice apertamente ma la specifica, sempre di Delli Noci, rispetto alle Primarie delle idee ed all’ascolto dei cittadini, ne sono la base, una base consolidata da un altro passaggio chiave: il tutto insieme ad un gruppo di amici.

La tentazione dell’assessore comunale si chiama “modello Mellone”, l’avvocato della destra neretina candidatosi senza attendere la sinistra e la sua ex parte politica della destra ed oggi sindaco di Nardò. Si, per Delli Noci conta l’ascolto programmatico e l’eventuale accoglimento da parte dei cittadini per poi ipotizzare una Civica che possa esser trainante la sua candidatura a Sindaco. Un progetto che spera di captare da più parti, ed in modo trasversale specie se il centro destra non dovesse trovare l’unita ed il centro sinistra non un nome credibile per andare oltre i propri argini. Questa la meta più ambiziosa altrimenti, semplicemente, esserne candidato in caso di condivisione di altro nome unitario da parte delle forze politiche dell’attuale maggioranza di Palazzo Carafa.

La coalizione uscente, capeggiata da Perrone, ha però una doppia difficoltà. Non solo quella rappresentata dalla possibilità di non trovare l’unita tra tutti i partiti, ma anche dalle difficoltà di sintesi e condivisione negli stessi due maggiori partiti della coalizione. Nei Cor le paure dei 4 nomi indicati da Perrone candidati sindaco e poi magari non più in corsa per la poltrona ma successivamente timorosi di capire in quali liste collocarsi per non rischiare di rimanere anche fuori dal nuovo consiglio comunale ed in Forza Italia tra chi è filo perroniano, Mazzotta; chi cerca di giocare per Messuti, De Benedetto e Nitto, e chi vorrebbe una discontinuità certo che, per vincere, si debba guardare anche fuori dai confini dei partiti tradizionali, Pagliaro.

 

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