Cronaca

Morte del dj, la famiglia si oppone alla richiesta di archiviazione

ACQUARICA DEL CAPO- I genitori di Ivan Ciullo, il dj di Acquarica del Capo, trovato senza vita, impiccato ad un albero il 21 giugno scorso, non credono che il figlio si sia suicidato, o meglio, non credono che possa aver fatto tutto da solo. In queste ore i legali della famiglia, le avvocatesse Paola Scialpi e Sonia Santoro, hanno depositato l’opposizione all’archiviazione richiesta dal pm Carmen Ruggiero, che ha seguito le indagini.

Il fascicolo aperto dalla procura era contro ignoti, ma l’ipotesi di reato ben chiara: istigazione al suicidio. I legali della mamma e del papà del 34enne, molto noto per essere un dj in forza a Radio Salentuosi, hanno chiesto la riesumazione del cadavere. Tutto molto strano, secondo la famiglia, convinta che dietro quella morte ci sia dell’altro, perché il ragazzo, dicono, non avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Anche la lettera di addio che le forze dell’ordine hanno trovato nell’auto, non convince. Scritta al computer e sulla busta i nomi dei genitori scritti a mano, ma con una grafia diversa dalla sua.

Le domande sono ancora tante, e chiudere l’inchiesta per sempre sarebbe, dicono dalla famiglia, seppellire per sempre la verità. È necessaria una proroga delle indagini dice l’avvocato Scialpi, anche per individuare, eventualmente, le responsabilità di chi forse, intervenendo, avrebbe potuto salvargli la vita. Una persona con la quale Ivan si era scambiato messaggi e telefonate sino a poco prima di morire e alla quale avrebbe manifestato i suoi propositi. Qualcuno che, allertando la famiglia ad esempio, avrebbe potuto evitarne la morte.

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