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Lecce 2017, tavolo dei partiti del PPE, fumata nera. F.I. ad UDC e alfaniani: siete ambigui decidete, noi o il pd

LECCE- La giornata dei tavoli, quello lanciato da Area Popolare ad Udc e Forza Italia e quello del centro destra con quest’ultimo assieme ai Conservatori e Riformisti, Fratelli d’Italia e Noi con Salvini ma ancora senza il coinvolgimento dei gruppi consiliari di Palazzo Carafa e dei vari movimenti territoriali che, da Io Sud al Movimento Regione Salento, non sciolgono la riserva sulla possibilità che l’aggregazione possa avere la forza, ed il coraggio, di rinnovarsi completamente lanciando alla Città un messaggio di discontinuità e di nuova proposta politica.

Per forza Italia è assurdo lanciare un patto per incrementare il potere contrattuale con il Pd. Per la vice segretaria regionale, Federica De Benedetto, non si può consolidare alcun tavolo se prima non si esce dall’ambiguità e no si abbandona la coalizione del centrosinistra.

Per Udc e Area Popolare non c’è alcuna ambiguità: si sta tentando una coalizione che abbia un progetto ed un Patto per i problemi della città, la cosa più certa è che ci dovrà essere discontinuità con il governo Perrone e quindi con i fittiani tranne se, da subito, non si faccia azione di chiarezza politica.

Se le accuse di ambiguità fatte da Forza Italia a chi governa a Roma ed a Bari con il pd, cioè Area Popolare ed Udc, frenano l’avvio ufficiale del Patto per la discontinuità da Palazzo Carafa giunge un fulmine da parte dei consiglieri comunali del gruppo Lecce2017, gruppo nato dopo la scelta di Perrone di far entrare gli azzurri nella giunta comunale.

Il gruppo, per molti emanazione dell’onorevole Marti, lancia una stoccata proprio al partito di Berlusconi rilevando una spaccatura tra coloro che hanno rivendicato l’ingresso in giunta quasi a sancire un’alleanza con Perrone e coloro che invece erano contrari per esser liberi da condizionamenti e responsabilità amministrative.

Per Ciccia Mariano, capogruppo di Lecce 2017 al Comune del capoluogo, “è evidente la guerra di leadership all’interno di Forza Italia così come è assurdo che si chieda discontinuità dopo che ha chiesto ed ottenuto un posto in giunta”.

Chiaro il riferimento al gruppo che aprì proprio ai conservatori e riformisti, Mazzotta, Caroppo, Allisi, dopo la guerra delle regionali e contravvenendo alla linea regionale rappresentata da Vitali, Pagliaro, Nitto e De Benedetto secondo i quali era inutile farsi risucchiare nel governo e vincolarsi rispetto al rinnovamento che chiedeva lo stesso Berlusconi.

Per la consigliera Mariano è inutile partecipare al tavolo del centrodestra sino a quando non sparirà l’ambiguità Azzurra senza tentativi di destabilizzare la coalizione con altri tavoli.

Intanto al termine del tavolo dei partiti Ppe ,se Udc ed Area Popolare si riservano di decidere sui tempi, nella condivisione di alcuni punti programmatici ritengono F.I. interlocutore privilegiato e lunedì si recheranno nella sede provinciale degli azzurri per tentare di proseguire un dialogo per l’allargamento della coalizione stessa del centrodestra.

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