Politica

PD e candidature: “In Parlamento? Con le Primarie”

LECCE –  Primariemania. Nel PD tutti d’accordo: “Candidatura al Parlamento, previa selezione interna”. Mentre iniziano a strisciare i titoli di coda su questa XVI legislatura, c’è chi pensa già al domani, ossia al Governo che verrà e soprattutto ai nomi che si presenteranno ai nastri di partenza, specie se dovesse restare invariata l’attuale legge elettorale.

All’indomani delle urne di coalizione per la Premiership del Centrosinistra che hanno visto trionfare Pier Luigi Bersani al 2° turno sul ‘rottamatore’ Matteo Renzi, l’attenzione torna sulle liste e sulla composizione.

Il dibattito sulle Primarie per la candidatura alle Camere romane è aperto all’interno del Partito Democratico, non solo a livello nazionale. Nei giorni scorsi a lanciare o meglio, rilanciare l’idea che il Segretario nazionale dei Democratici ha preso come impegno solenne nel corso dell’ultima Assemblea nazionale, è stato il Segretario PD della provincia di Lecce, Salvatore Capone: “Primarie per la candidatura al Parlamento”.

Oggi a tornare sul tema caldo è il Presidente dell’Assemblea provinciale, Cosimo Durante: “Indipendentemente dalla riforma della legge elettorale e dal sistema di voto, abbiamo il dovere di continuare sulla strada del coinvolgimento e della partecipazione. Primo obiettivo – scrive – ripartire dal lavoro sul territorio che dovrà essere l’oggetto della prossima Assemblea provinciale del PD di Lecce. In quella sede – conclude – valuteremo l’opportunità e la convenienza di questa ipotesi delineata che per il momento, sembra già una scelta ineludibile”.

“Vorrei ricordare che nel luglio 2010, in tempi non sospetti quindi e a prescindere dall’orientamento generale, sostenni che per recuperare il rapporto con l’elettorato e ristabilire un equilibrio fra politica e cittadini, occorreva ricorrere alle Primarie come metodo di selezione della classe dirigente – a rinfrescare la memoria dei Democratici è il Segretario regionale del PD, Sergio Blasi – si sfonda una porta aperta, per la verità aperta da me –  scherza al telefono –  Le Primarie occorrono non perchè potrebbero servire a qualcuno per infilarsi, ma per ristabilire un rapporto”.

Pratica ineludibile anche per il Senatore Alberto Maritati: “Dopo questa tornata elettorale, le elezioni che preferisco denominare preliminari vanno rispettate come metodo per evitare che si possa gabbare il nostro elettorato. L’alta partecipazione – dice – va oltre una mera scelta fra Bersani o Renzi. Sostanzialmente il popolo del Centrosinistra – prosegue — ci ha lanciato un messaggio forte e chiaro: dobbiamo essere coinvolti. La base d’altro canto – prosegue Maritati – è tutto. E dico di più: se non si dovessero scegliere i prossimi candidati al Parlamento come anche al Consiglio regionale senza Primarie, noi schiaffeggeremmo il nostro elettorato che senz’ombra di dubbio ce la farebbe pagare. Sostengo le Primarie da sempre e non si obietti cattivamente che tifo per le urne interne perchè non mi ricandiderò, perchè questa mia posizione ha radici profonde e in molti lo sanno”.

Dello stesso parere è l’Onorevole Teresa Bellanova: “E’ in corso una discussione a livello nazionale che mi vede pienamente d’accordo”. 

 

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