BRINDISI- Aveva piantato le sue radici nel Salento l’organizzazione malavitosa cinese che reclutava giovani connazionali, le faceva arrivare in Italia, e con la complicità di salentini le costringeva ad entrare in un giro di prostituzione con minacce e violenze. L’operazione della Squadra Mobile di Brindisi, denominata “Peonia rossa”dal nome di uno centri massaggi spuntati come funghi negli ultimi anni, aveva portato all’arresto, esattamente un anno fa, di 8 persone.
Nei guai anche un professore universitario di 57 anni, residente a Lecce Wenchang Chu, detto Vincenzo, 57 anni residente a Lecce, docente universitario. Per lui, nelle scorse ore il pm Francesco Carluccio ha chiesto la condanna a 4 anni e 10 mesi e il pagamento di 8 mila euro.
A gestire il business, secondo le indagini, sarebbe stato proprio il docente di matematica e fisica dell’Università del Salento. Le ragazze, secondo le indagini della Squadra Mobile venivano minacciate anche di vendette, in un caso anche la morte, sui parenti rimasti in Cina. I soldi guadagnati, intascati dai capi, erano tanti: il giro d’affari è stato calcolato in circa 150 euro al mese. Gli arresti furono in tutto 10, 8 in carcere e due ai domiciliari. 15 le persone indagate.