SALENTO-Maltrattamenti e minacce nei confronti di un’anziana di 89 anni di cui avrebbe dovuto, invece, prendersi cura. Lavorava come badante la rumena di 51 anni condannata a 10 anni dal tribunale di Lecce e allontanata, in questi giorni, dall’Italia, dove non potrà tornare per altri 5, pena il carcere.
Una brutta storia di violenza tra 4 mura, quando la badante e la sua assistita rimanevano sole. L’89enne, che non poteva né muoversi né parlare e malata di Alzheimer, era caduta in uno stato di prostrazione.
Un cambiamento radicale da quando la rumena era entrata in casa che non è sfuggito alla famiglia dell’anziana, residente in provincia di Lecce. I parenti si sono rivolti al commissariato di Otranto e gli agenti hanno avviato le indagini piazzando delle telecamere.
Ciò che i filmati raccontavano era inequivocabile: la badante, con minacce e violenza fisica, costringeva, di fatto, l’anziana a stare immobile, muta, senza chiedere assistenza di nessun tipo: per le primarie esigenze fisiologiche, per mangiare e bere. Insomma la rumena non voleva essere disturbata.
Nelle scorse ore gli agenti del Commissariato hanno rintracciato la donna che aveva lasciato il lavoro perché aveva fiutato qualcosa e se ne era tornata in fretta e furia in Romania. Ma poi era rientrata ed aveva ricominciato a lavorare in un’altra famiglia della provincia di brindisi per assistere un anziano.
Gli agenti, che monitoravano i suoi spostamenti l’hanno attesa al varco notificandole una condanna a dieci mesi di reclusione per violenza privata, percosse e maltrattamenti familiari.
La donna, considerata pericolosa per le persone a lei affidate, è stata allontanata dall’Italia.