Cronaca

La Cassazione: ai progettisti del Porto di Otranto non realizzato spetta l’indennizzo

OTRANTO- Ci sono voluti 15 anni, fatti di sentenze parziali e pronunce di incompetenza, per arrivare alla sentenza definitiva della Corte Suprema di Cassazione, che, rigettando il ricorso del Comune di Otranto, ha definitivamente riconosciuto il diritto ad ottenere un indennizzo per la redazione del progetto del porto turistico di Otranto al raggruppamento professionale guidato dall’Ing. Luigi Maggio.

L’indennizzo è a titolo di indebito arricchimento, oltre alle spese processuali dei vari gradi di giudizio. La singolarità della vicenda – come riassume l’Avv. Pietro Quinto che ha difeso il raggruppamento nei vari gradi di giudizio – è che l’incarico conferito nel 1997 dall’Amministrazione dell’epoca del Comune di Otranto, a conclusione di un procedimento di evidenza pubblica e la convenzione successivamente sottoscritta, furono travolti da altro contenzioso introdotto innanzi al TAR Lecce ed al Consiglio di Stato conro il bando di gara per l’affidamento dell’incarico.

Sicchè, dopo che il raggruppamento professionale aveva provveduto a redigere il progetto, regolarmente approvato dal Comune, vennero meno gli atti presupposti che legittimavano l’affidamento dell’incarico e la possibilità stessa di realizzare la progettazione firmata dall’Ing. Maggio capogruppo del raggruppamento. Poiché però il lavoro era stato svolto, i progettisti richiesero comunque il pagamento delle loro competenze professionali.

Da qui l’instaurazione di un giudizio innanzi al Tribunale di Lecce con il quale il raggruppamento chiedeva in via principale il pagamento dell’intero corrispettivo professionale, o, in subordine la condanna del Comune al pagamento di un’indennità per arricchimento senza causa.

La tesi sostenuta in giudizio, e poi accolta, è che quando una Pubblica Amministrazione riceve comunque una utilità da una prestazione svolta da un privato e riconosce tale utilità in relazione alle proprie finalità istituzionali, non può comunque sottrarsi al pagamento delle prestazioni acquisite, adducendo ragioni formali di regolarità amministrativa.

Nel caso di Otranto c’era stata anche la delibera di approvazione del progetto con il riconoscimento della sua utilità. la nuova Amministrazione ha poi superato la soluzione progettuale risalente al 1997, riuscendo a portare a compimento una nuova ed aggiornata progettazione di un porto funzionalmente dimensionato alle esigenze dello sviluppo turistico della Città dei Martiri.

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