BARI-  Monitoraggi continui, lotta al vettore del batterio Xylella soprattutto tramite le arature in primavera, esclusione della possibilitĂ di abbattimento degli ulivi: si ricomincia da qui. Da sabato, infatti, sono tornate in mano alla Regione Puglia le redini della gestione della fitopatia che fa disseccare gli ulivi salentini. Il contenimento entro i confini del Salento continua ad essere la parola d’ordine da Roma e Bruxelles e su questo Bari non può che adeguarsi, soprattutto dopo la definizione delle aree Xylella free stabilite dal ministro Maurizio Martina nel suo piano nazionale e coincidenti con tutta l’Italia tranne il Leccese e il basso Brindisino.
Si dovrà – questa è la premessa – riorganizzare il Servizio fitosanitario regionale, visto che il direttore in carica, Silvio Schito, è tra i dieci indagati nell’inchiesta per diffusione colposa di una malattia delle piante, falso e reati ambientali colposi contestati dalla Procura di Lecce.
Una riorganizzazione che dovrĂ fare il paio con un’altra: quella dei laboratori nei quali analizzare i campioni, visto che anche il Basile Caramia di Locorotondo è al centro della bufera giudiziaria. Si prevede, dunque, l’accreditamento anche di quello del Cnr di Lecce. Poi, c’è la prospettiva: la riconvocazione della task force regionale, per continuare a consentire il dialogo tra posizioni scientifiche diverse e puntare all’attivazione di linee di ricerca che consentano all’olivicoltura salentina di resistere e convivere con la malattia.