BRINDISI- E’ stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione, al termine di un giudizio con rito abbreviato, il sacerdote brindisino Giampiero Peschiulli accusato di atti sessuali su minori. Il prete brindisino, parroco nella chiesa di Santa Lucia, è stato smascherato da un servizio delle Iene andato in onda il 29 ottobre 2014 intitolato il “Prete pomicione”. Ragazzini, usati come esca, con telecamere nascoste, documentarono gli approcci che avvenivano sia nella sagrestia della chiesa sia nell’appartamento del parroco.
Un terremoto a cui sono seguite le dimissioni del prete e l’allontanamento dalla curia, le scritte offensive sui muri dell’edificio religioso e le perquisizioni domiciliari in casa, durante le quali è stato sequestrato materiale informatico. Dialoghi e approcci, inequivocabili, hanno presto portato all’apertura di un’inchiesta, con l’iscrizione di Don Giampiero Peschiulli nel registro degli indagati per violenza sessuale e abusi su minori. Le sue vittime non raggiungono la maggiore età. Gli episodi contestati sarebbero avvenuti dal 2001 in poi.
Dopo un’indagine investigativa intensa, la mattina del 20 maggio 2015, il prete è stato tratto in arresto e posto ai domiciliari in una comunità di recupero per religiosi. E oggi è giunta la condanna. Nonostante la difesa, sostenuta dall’avvocato Roberto Cavalera, abbia chiesto l’assoluzione di don Peschiulli o in subordine il riconoscimento dell’ipotesi di minore gravità, il gup Giuseppe Licci non ha accolto le richieste. Il prete è stato così condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione.