CronacaEconomia

Medicinali scontati, le farmacie dovranno restituire oltre 2 milioni di euro alla Regione

LECCE-  Un errore di calcolo, per quanto riconosciuto come fatto in buona fede, rischia di costare carissimo alle farmacie della provincia di lecce, che dovranno restituire un qualcosa come oltre due milioni di euro alla Regione Puglia. Le cifre, però, sono solo parziali, perché riferite solo agli anni tra il 2005 e il 2011, e si attende il conteggio di tutte le restanti annualità.
Alla base c’è la non esatta modalità di conteggio dello ‘sconto farmaceutico’ (e cioè della trattenuta che il Servizio Sanitario Nazionale opera in sede di rimborso di quanto dovuto alle singole farmacie per i medicinali venduti – il tema riguarda, ovviamente, i farmaci di Classe A, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, e non quelli di Classe C, a carico del cittadino). Da ciò l’obbligo, per le farmacie convenzionate, di restituire le somme indebitamente trattenute, quali rivenienti dalla differenza tra lo sconto dovuto e quello -inferiore- invece applicato.

Questo ha stabilito il Tar di Lecce, con la sentenza pubblicata il 17 dicembre scorso (Eleonora Di Santo, Presidente; Ettore Manca, Consigliere Estensore; Claudia Lattanzi, Primo Referendario) su ricorso di Federfarma Lecce e delle Farmacia Dott.ssa Francesca Conchiglia e Dott.ri Paolo e Marcella Casciaro s.n.c., contro la Regione Puglia e l’Asl di Lecce.

“Appelleremo la sentenza – dice la presidente di Federfarma Lecce, Francesca Conchiglia – perché la sospensiva data era motivata e il Tar non ha risposto a tutte le nostre obiezioni. Si tratta di somme importanti, almeno 15mila euro per ogni farmacia salentina, escluse quelle di piccole dimensioni. E il rimborso rischia di mettere in difficoltà i bilanci”.  La sentenza del Tar è uguale anche per Federfarma Taranto e Brindisi.

Il nodo della questione sta nel fatto che, secondo i farmacisti, lo sconto andrebbe applicato sul prezzo di rimborso che la Regione deve loro riconoscere. Per via Capruzzi, invece, va applicato anche sul quello maggiorato pagato dal cittadino. Il Tar conferma che lo sconto deve costituire una quota non del valore di rimborso (il <<quanto dovuto>>) ma, invece, del prezzo al pubblico del farmaco, del prezzo cioè -superiore al valore di rimborso- scaturito anche dall’importo versato a titolo di ‘ticket’ dal cittadino. L’unica concessione riconosciuta dal Tar è che il calcolo degli interessi dovrà partire dal 2014 e non dal 2005.

Articoli correlati

Mattanza di oloturie, la Procura indaga sui traffici milionari verso l’Asia

Redazione

Interruzione acqua, Curcuruto: unica soluzione contatori divisionali

Redazione

Concorso nazionale FOCUScuola: vincono gli studenti del Liceo De Giorgi di Lecce

Redazione

Tre arresti e una denuncia per droga tra Guagnano e Nardò

Redazione

Lettera aperta della Ico Tito Schipa: “Così chiuderemo il 31 luglio”

Redazione

Caccia ai rifiuti interrati: la Procura scava a Supersano

Redazione