LECCE- L’antitossina, ovvero il farmaco da somministrare per bloccare la malattia nel Vito Fazzi di Lecce non era disponibile. Si è messa in moto, nei giorni scorsi, una macchina organizzativa che attraverso la questura ha consentito il trasporto. Il farmaco, richiesto al Ministero della Salute, è arrivato a Brindisi attraverso un volo di linea dell’Alitalia, e da qui a Lecce.
La paziente, affetta da una rarissima forma di botulino da ferita, ha avuto ,probabilmente, salva la vita. È stato un medico leccese, Daniele Marulli, del reparto di neurologia del Vito Fazzi a riconoscere i sintomi di un’infezione rarissima, il botulino da ferita, che a differenza di quello alimentare, penetra nel corpo attraverso una ferita aperta.
Il batterio entra nel corpo e secerne tossine che a poco a poco paralizzano i muscoli. I sintomi sono difficili da riconoscere anche dopo diverse analisi. Diagnosticare l’infezione non è facile anche perché si manifesta con una debolezza generale dei muscoli che poi diventa sempre più grave.
Farlo in tempo, prima che il batterio si diffonda, è ancora più difficile. Il medico del Fazzi ci è riuscito e grazie a lui la donna è stata salvata.