CronacaPolitica

Da giugno niente soldi per gli stipendi dei dipendenti, le Province diffidano la Regione

LECCE- Da giugno, si rischia lo stop per gli stipendi di tutti i dipendenti delle Province. Non ci sono soldi. Alcuni servizi sono già destinati a saltare: l’ente leccese ha messo in bilancio zero euro per il rifacimento di tutte le strade, ciò che pure è di sua competenza, e nei prossimi giorni convocherà i genitori degli alunni disabili che usufruiscono dei servizi di sostegno scolastico: potrebbero saltare anche questi. 

“Non è allarmismo, ma la situazione è nera”, ha spiegato il presidente regionale dell’Upi, nonché timoniere di Palazzo dei Celestini, Antonio Gabellone. Ed è questo il motivo per cui, dopo la diffida della Provincia di Lecce, all’indirizzo della Regione Puglia è arrivata anche quella del comitato direttivo dell’Unione delle province italiane.  Una messa in mora perché si adotti con urgenza “il provvedimento legislativo che la legge ordinaria ascrive compiutamente in capo alla Regione”. Insomma, manca l’ultimo passaggio per attuare la riforma della legge Delrio. E questo porterà a far saltare tutto il banco, come ribadito nella conferenza stampa convocata in mattinata presso la sede di Forza Italia, a Lecce.

I conti è facile farli: il bilancio di Palazzo dei Celestini è passato dai 100 milioni di euro del 2009 ai 70 del 2014 ai 48 di quest’anno. E il dimezzamento delle risorse rende impossibile sostenere ancora tutta la pianta organica esistente. L’Upi ha conteggiato in 315 gli esuberi a Lecce, in 1200 quelli in tutta la Regione. Entro il primo marzo dovrà essere fornito il nuovo computo. Che si fa? La Toscana, ad esempio, ha deciso di assorbire i duemila lavoratori che le Province non possono più accollarsi. Ma il nodo è anche sulle competenze: finché non sarà chiaro chi dovrà fare che cosa si resterà nel guado.

“Ci siamo incontrati in sede di Osservatorio regionale – ha ribadito Gabellone – e l’assessore Leo Caroli aveva annunciato un tour nei territori per comprendere ogni situazione in massimo dieci giorni. Ne sono passati quindici”. E l’estate si avvicina.

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