SQUINZANO- Sono stati sottratti alla mafia una decina di anni fa, durante il commissariamento del comune concessi dal dottor Aprea della prefettura all’Asl , ora sono tornati al comune di Squinzano, che a sua volta li ha affidati alla parrocchia guidata da don Nicola Macculi. Saranno un punto di ritrovo per la gioventù del paese, per fare dello sport un momento di aggregazione, per essere uniti e liberi.
La parola più ricorrente durante la cerimonia inaugurale che ha visto sul palco l’amministrazione, la chiesa e la Asl rappresentata dal direttore Valdo Mellone in scadenza di mandato, è stata legalità. Non a caso, in un momento in cui a Squinzano non si parla d’altro, dopo i recenti fatti di cronaca e il coinvolgimento di amministratori nell’operazione vortice Deja-Vu dei carabinieri.
Dal vescovo di Lecce l’invito ad essere uniti e a non aver paura di parlare, quando si ha il sentore che qualcosa non vada per il verso giusto. Per il sindaco Mino Miccoli sono giorni di consultazioni. L’avviso di garanzia al presidente del consiglio comunale Rosanna Metrangolo impone scelte urgenti, che dovrà fare chi, dice il primo cittadino, deve assumersi le proprie responsabilità. Argomento ancora caldo tra i cittadini, tra chi cade dalle nuvole e chi dice: Squinzano non è mafiosa