Cronaca

Tenta estorsione, nuovo arresto per Napoletano

SQUINZANO- I militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Campi Salentina, in collaborazione con i colleghi della Stazione di Squinzano, nella mattinata odierna hanno proceduto all’esecuzione di un Ordinanza applicativa della misura coercitiva personale degli arresti domiciliari, a firma del dott. Gallo G.I.P. di Lecce, nei confronti di Roberto Napoletano, 28enne di San Pietro Vernotico, residente a Squinzano per il reato di tentata estorsione aggravata. I fatti contestatigli sono sempre quelli che determinarono l’Ordinanza di cusodia cautelare n. 1/2014, richiesta dallo stesso PM, il dott. Capoccia, e firmata dallo stesso G.I.P.: al “fine di procurarsi un ingiusto profitto” Napoletano la notte del 1 novembre 2013, presso il locale 11/8  di Trepuzzi, mentre era in corso un concerto, si presentò in compagnia di altri soggetti, non identificati, e dopo aver preteso di parlare con Cesare dell’Anna, gestore del locale, con l’ausilio di una pistola e colpendo lui e un suo amico, accorso per difenderlo, con testate e schiaffi, chiese insistentemente l’elargizione di una somma imprecisata di danaro.

Come si sa l’Ordinanza di custodia cautelare in carcere fu annullata a seguito di una decisione del Tribunale del Riesame che dubitò del costrutto accusatorio a seguito delle indagini difensive svolte dall’avvocato di Roberto Napoletano. Secondo quanto ricostruito da queste ultime Napoletano si trovava quella sera all’interno del locale, ma non in presenza di uomini, bensì di un’ amica. Inoltre le stesse sostennero che Napoletano fu coinvolto suo malgrado in una rissa, che vide coinvolte molte persone, nella zona antistante l’ingresso del locale. Le ulteriori indagini effettuate dal Pubblico Ministero e dall’Aliquota Operativa di Campi hanno invece consentito di confermare, con altre prove a carico, il costrutto accusatorio, e di confutare la tesi difensiva.

Tra l’altro, è stato appurato che rissa non ci fu: lo sostengono numerosi testimoni, tra cui l’intera security, e non vi è traccia nel sistema di videosorveglianza del locale. In piĂą, in un dialogo intercettato tra Napoletano e sua moglie si evince come la tesi difensiva non fosse genuina.

Si aggrava, inoltre, la posizione della vittima che, come sottolinea il G.I.P., anche in questa seconda fase d’indagine, pure in merito a fatti marginali rispetto al nucleo centrale degli eventi, ha continuato a non collaborare alle investigazioni. Roberto Napoletano, al termine degli accertamenti di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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