Cronaca

Università di Lecce, 9 precari a casa: Sì del Cda, No del Rettore

LECCE- 193mila euro stanziati per preservare nove precari del settore tecnico amministrativo dell’Università di Lecce non bastano per garantire il posto di lavoro. Lo stanziamento della Regione Puglia non salva i lavoratori malgrado l’accordo di massima tra il Rettore, le sigle sindacali e le deliberazioni del Senato Accademico.

A dire no è pero il Consiglio d’amministrazione dell’Università del Salento che con una delibera annulla tutto ed apre la strada al non rinnovo contrattuale.

Insorgono le sigle sindacali che contestano l’infausto iter amministrativo conclusosi con una sciagurata delibera che in data 4 settembre u.s. ha bocciato la proposta di programmazione del Personale Tecnico-amministrativo avanzata dal Rettore, prof. Vincenzo Zara, ed approvata dal Senato Accademico. Nel mezzo, si sono agitati vecchi fantasmi, continuano i sindacalisti, che sotto le mentite spoglie della trasparenza e della meritocrazia hanno sempre giocato la partita dello Spoils System anche sulla pelle dei lavoratori precari. Per le organizzazioni di rappresentanza qualcuno non ha gradito che il nuovo Rettore, per la prima volta, riuscisse a non mandare a casa alcuni precari.

Eppure la proposta in questione, si legge in una nota della Rsa, era assolutamente condivisibile e legittima, supportata da tutti gli strumenti di legge recentemente emanati proprio per lenire la piaga del precariato. Per i sindacati dovrebbero dimettersi quei componenti del Cda che stanno minando il futuro dei nove lavoratori.

 

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