Cronaca

Proprietari terreni 275: il Consiglio di Stato respinge un altro ricorso

LECCE- “Il ricorso in Appello è inammissibile”. Il Consiglio di Stato ha decretato un’altra sconfitta per i proprietari dei terreni interessati dal “passaggio” della strada statale 275, in relazione ai lavori di allargamento e messa in sicurezza della Maglie-Leuca. Una nuova sconfitta per un altro gruppo di ricorrenti.

Il Consiglio di Stato ha nuovamente dichiarato inammissibile il ricorso d’appello, accogliendo le eccezioni difensive svolte dalla Provincia di Lecce e dall’ASI, rappresentate dall’Avv. Pietro Quinto, il quale ha evidenziato come “la realizzazione di opere di preminente interesse nazionale, come quella in esame, sono assoggettate ad un procedimento particolare che garantisce la sollecita realizzazione delle stesse.

Sicché, come ha riconosciuto il Consiglio di Stato, per poter insorgere contro la localizzazione di siffatte opere pubbliche occorre impugnare il progetto preliminare che non è un atto meramente preparatorio bensì atto dotato di una propria autonoma ed immediata capacità lesiva”. E tanto perchè la pubblicazione del progetto preliminare è fonte del vincolo all’esproprio e come tale incide sulla sfera giuridica dei titolari dei diritti sugli immobili assoggettati a vincolo.

Il Consiglio di Stato ha quindi ritenuto corretto quanto stabilito dal TAR Lecce che aveva dichiarato irricevibile il ricorso perché proposto nel maggio del 2012 a fronte della pubblicazione del progetto preliminare sulla Gazzetta Ufficiale del 18/5/2005. Il Consiglio di Stato ha anche confermato la inammissibilità del ricorso contro il procedimento di affidamento da parte dell’ASI dell’incarico di progettazione alla PROSAL (difesa dall’Avv. Ernesto Sticchi Damiani). Il ricorso è stato ritenuto in parte irricevibile perchè tardivo, ed in parte inammissibile per difetto di legittimazione dei ricorrenti a censurare le procedure dell’incarico di progettazione.

I ricorrenti sono stai condannati al rimborso delle spese di giudizio. Ma intanto la battaglia del comitato contro la 275 e degli espropriandi procede con il ricorso alla Corte di Strasburgo e l’invio di tutti gli incartamenti al presidente nazionale dell’Autorità anticorruzione.  

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