Cronaca

Non ci si fida di Bari, “I sindaci facciano analizzare gli ulivi malati”

LECCE- Che ci fosse diffidenza verso una gestione dei monitoraggi sugli ulivi accentrata tutta nelle mani della Regione Puglia era risaputo. Ora, però, si va oltre: l’associazione Spazi Popolari di Sannicola protocolla una richiesta ufficiale a diciassette Comuni dell’area ionica (Copertino, Nardò, Galatone, Gallipoli, Galatina, Collepasso, Sannicola, Tuglie, Alezio, Parabita, Matino, Casarano, Melissano, Taviano, Racale, Ugento, Alliste, Seclì, Neviano), Nardò compreso, per chiedere ai sindaci di attivarsi e portare avanti propri screening.
“La nostra richiesta alle massime autorità sanitarie locali – dicono i volontari – scaturisce dal fatto che, se si trattasse di individui umani, non ci si fermerebbe al primo parere ricevuto, specie se questo risultasse in qualche modo in contraddizione con altri esiti effettuati. Se la Regione non intende avvalersi di altri giudizi scientifici, allora debbono attivarsi i singoli comuni del territorio”.

In sostanza, ciò che preme è avviare programmi o piani di ricerca sperimentale indipendenti, differenti rispetto a quelli portati avanti dal Cnr e dall’Università di Bari, con il coordinamento dell’Osservatorio fitosanitario regionale.

È, in fondo, ciò che si sta avviando a fare la Procura di Lecce. Il pm Elsa Valeria Mignone ha nominato due consulenti nell’ambito dell’inchiesta, al momento a carico di ignoti, per capire come è stato introdotto nel Salento il batterio Xylella fastidiosa, una delle concause del “complesso del disseccamento rapido dell’olivo”, il patogeno da quarantena la cui sola presenza, indipendentemente dalla portata, fa scattare il piano anti-contagio previsto a livello comunitario.

“Tutti i sindaci che hanno a cuore il patrimonio olivicolo del proprio comune – dicono da Spazi Popolari – si mettano in contatto con i colleghi e richiedano unitariamente ad altri istituti di ricerca di svolgere approfondimenti su tutti gli agenti causali, di confermare la presenza di X. Fastidiosa, definirne la patogenicità e la virulenza del ceppo e le azioni per contrastare la diffusione del problema”.

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