Cronaca

“Coste chiuse”, i sindaci: “E’ tabula rasa”

LECCE- Per alcuni comuni la situazione non cambia più di tanto, per altri, invece, la stagione rischia di saltare nel senso vero della parola. Le nuove ordinanze relative all’interdizione delle coste stanno per trasformarsi in una mazzata, almeno per realtà come Gagliano, Castrignano del Capo e Andrano, per le quali la mappa dei divieti va a coincidere con buoni tratti di litorale frequentati da bagnanti ed escursionisti delle grotte marine. “Siamo nei casini”, dice a caldo il sindaco di Gagliano, Antonio Buccarello .
Rispetto agli altri Comuni, noi abbiamo già una perimetrazione geomorfologica studiata e condivisa con l’autorità di bacino. Eppure, non è bastata. Quella che ci viene prospettata è davvero l’opzione zero, che inibisce la fruibilità assoluta. È una soluzione tecnica, non politica. È ovvio che un’amministrazione deve preoccuparsi anche delle ricadute economiche”.

Gagliano, in sostanza, diventerà un comune senza il mare, visto che sarà off limits l’intero tratto che corre dall’insenatura del Ciolo fino al faro di Leuca, dove, tra l’altro, è confermato il divieto – sempre poco rispettato – ai piedi della colonia Scarciglia.

Lì ci sono problemi di sicurezza oggettivi – ha commentato il sindaco Anna Maria Rosafio – ma spero che l’ordinanza non venga estesa. Problemi ci saranno soprattutto per le attività commerciali che si occupano delle visite nelle grotte”. Nonostante i divieti fossero in piedi da tempo su queste, in verità non sono mai stati rispettati.

Sotto chiave, ancora, ci sono tre quarti della marina di Andrano, da località Grotta Verde alla Botte. Unico segmento risparmiato è quello compreso tra quest’ultima e il porticciolo: “Le situazioni di rischio puntuali sono due, ma – sottolinea il sindaco Carmine Pantaleo – non è possibile che il provvedimento della capitaneria si estenda a tutta la costa, comprendendo non solo le aree pg3 ma anche quelle pg2, dove ci sono strutture balneari che hanno già acquisito pareri di compatibilità”. Andrano è nella morsa, anche perché a nord saranno inibite le località Arenosa e Chianca Liscia, che ricadono in agro di Marittima.

“Stanno trattando con criteri uguali situazioni diverse – rincara la dose il sindaco di Tiggiano, Ippazio Morciano – perché la falesia sedimentare è diversa rispetto a quella dal calcare duro. Le Orte di Otranto non sono le falesie del Capo di Leuca. L’impressione è che si sia guardato più alla catalogazione delle aree come a pericolosità geomorfologica molto elevata che alle analisi di rischio vere e proprie. Qualcuno poi ci deve spiegare come avremmo potuto intervenire noi sindaci”.

Più serena la situazione a Tricase, dove il litorale inibito è scarsamente frequentato, come a Torre Castiglione, a Porto Cesareo. A Racale, invece, è stato già dato incarico ad un geologo per effettuare studi appositi.

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