Politica

Amministrative, quella “linea Renzi” che non piace ai renziani salentini

SALENTO- Ancora una volta nel Pd, dal livello provinciale a quello locale, non c’è unità sulla linea da seguire. Il “caso Copertino” ha fatto venire fuori non pochi mal di pancia. Quella che Piconese chiama “linea Renzi”, ovvero lo spostamento al centro della coalizione di centrosinistra, quando non è possibile chiudere accordi con il Sel, com’è avvenuto a Copertino, non piace perfino ai renziani della prima ora.

A esprimere perplessità è proprio il capogruppo del Pd leccese Paolo Foresio, in una lettera riservata: “Mi preme evidenziare come in alcuni centri, tra cui Copertino, Corsano, Soleto, solo per citarne alcuni, si siano fatte delle scelte che non sono state preventivamente condivise negli organismi provinciali di direzione del partito- spiega -e che hanno determinato in più di una realtà locale, divisioni e lacerazioni nei gruppi dirigenti con inevitabile indebolimento anche dal punto di vista elettorale, del nostro partito”.

Il capogruppo dei democratici non condivide soprattutto la linea seguita a Copertino, dove – secondo i dissidenti – “si sono realizzate alleanze con forze e personalità oggettivamente incompatibili con una prospettiva di alternativa in quanto protagonisti e responsabili del mal governo di questi anni della città”.

Nella lettera riservata al segretario provinciale c’è la richiesta esplicita di fare un passo indietro. Piconese risponde a stretto giro che a Copertino non è stato possibile fare altro che procedere alle primarie: “Si tratta di un laboratorio che ricalca le dinamiche nazionali e che potrebbe essere ripreso a livello regionale, visto che Emiliano culla da lungo tempo l’idea di un’alleanza con Udc ed Ncd. Abbiamo invitato anche Sandrina Schito a fare le primarie, perché non riuscivamo a trovare un accordo. I renziani leccesi stiano sereni” – dichiara il segretario.

Insomma, le elezioni di maggio saranno un banco di prova anche per le segreterie del Pd: a livello regionale, se non andrà bene, in molti sono pronti a chiedere le dimissioni del segretario, per il suo mancato impegno diretto che avrebbe reso la lista debole su Bari. Stessa situazione a Lecce dove, se le amministrative non andranno bene, i detrattori sono pronti a chiedere la testa di Piconese per aver scelto la linea sbagliata.

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