LECCE- Alessandro di Battista e Diego De Lorenzis, dopo gli scontri in Parlamento, rendono conto agli attivisti leccesi e raccontano le loro battaglie e la loro voglia di fare le pulci anche ai grandi dell’Europa. Per i sostenitori del movimento degli autentici eroi a cui portare i pasticciotti leccesi, offrire il pranzo e chiedere di andare avanti nella lotta alla partitocrazia. I cavalli di battaglia sono il lavoro, la lotta per il reddito di cittadinanza, “che impedirebbe ai giovani di accettare salari da 200 euro”. “I soldi ci sono, ripete Di Battista, basta non sprecarli, concedendo 5 milioni alla fondazione della Melandri, come è stato fatto, basta evitare gli affitti d’oro per gli uffici parlamentari o per le spese militari”. Dal palco il portavoce alla camera dei deputati boccia il Pd e Renzi: solo slogan e amicizia con le lobby. Nessun discorso costruttivo con la sinistra, perché anche il job act non lo con osce nessuno in realtà. “Il debito pubblico è immorale e l’Europa dovrà ascoltarci, altrimenti è meglio uscirne”– ripetono i parlamentari, che danno il serrate le file per la grande sfida elettorale.
Poi, Di Battista annuncia che il movimento riuscirà a superare anche il problema della platea ristretta che seleziona i candidati: “Andremo nelle piazze per allargarla” – dice. Ma spiega anche che Casaleggio e Grillo non controllano i voti: la dimostrazione è nella consultazione per il reato di clandestinità, dove ha vinto l’idea contraria a quella dei leader.