Politica

Regionali: Forza Italia, c’è l’opzione Schittulli senza primarie

BARI- Il 2014 sarà un anno cruciale per il futuro politico di molti big. In questi mesi si giocheranno partite importanti nel centrodestra e nel centrosinistra. Le elezioni baresi, in cui il Nuovo centrodestra reclama le primarie di coalizione e Forza Italia, invece, punta senza compromessi su Di Paola, saranno un banco di prova fondamentale.

Anche perché stanno già provocando nuove defezioni nel partito di Fitto: Salvatore Greco e Gaetano Naglieri, coordinatori della Puglia Prima di Tutto, si preparano a confluire nel partito di Alfano. Andrea Caroppo afferma che la Puglia prima di Tutto ormai non esiste più a livello regionale: “E’ rimasto dentro solo un consigliere regionale brindisino”.

Schittulli, in Provincia di Bari, ha messo in atto un rimpasto per inserire i fedeli a Fitto e punire i non allineati: il presidente della Provincia di Bari è ormai nelle grazie del leader maximo. E proprio su Schittulli, che continua a dichiarare di non credere nelle primarie, l’ex ministro di Maglie potrebbe puntare per la corsa alla presidenza della regione.

Paolo Perrone, però, non si rassegna e chiede di potersi misurare consultando la base. Il sindaco di Lecce anche questa volta, come per le elezioni leccesi, dovrà combattere per non essere messo fuori dai giochi per la candidatura a governatore. 

Luigi Vitali ripete il concetto già spiegato in passato: “Questa volta tocca a un barese: Schittulli sembra il nome migliore in campo. Perrone è fresco d’elezione e sta facendo bene a Lecce: meglio che finisca il mandato. Se dovranno tenersi le primarie, meglio farle con altri autorevoli nomi baresi”.

In realtà, l’ ‘esperimento Di Paola’ su Bari, potrebbe aprire le porte a una candidatura senza primarie anche per Schittulli: dipenderà dal risultato barese. Intanto, consiglieri e assessori provinciali leccesi e consiglieri comunali sono stati già avvisati: saranno tutti candidati e ognuno dovrà dimostrare grande impegno. Tutti dovranno stabilire il proprio peso politico attraverso i voti conquistati. Fitto non sponsorizzerà nessuno, tranne Antonio Gabellone, che l’ex ministro vorrebbe primo degli eletti nel centrodestra: così, in caso di vittoria, il vicepresidente sarebbe lui. Anche i questo caso, però, bisognerà fare i conti con il Nuovo centrodestra, con gli ex forzisti e con mister 19 mila preferenze, Massimo Cassano.

A sinistra, intanto, oltre alla sfida barese, c’è la sfida per la segreteria regionale del Pd. La vittoria dei renziani ha dato molta più forza a Michele Emiliano. In mezzo ci sono le elezioni europee, che potrebbero essere la via di fuga per Vendola: il governatore potrebbe lasciare Campo libero al sindaco di Bari. Nel centrosinistra, però, senza Vendola sarebbe tutto più semplice, perché le primarie sarebbero obbligatorie.

E’ troppo presto per azzardare nomi, ma sicuramente l’elezione del nuovo segretario regionale, le elezioni baresi e le europee condizioneranno inevitabilmente le regionali”- spiega Minervini. Tra le righe, è chiaro che un’eventuale elezione di Vendola al Parlamento europeo potrebbe far svanire quello che per il Pd è il fantasma della terza candidatura del leader di Sel. In molti pubblicamente ripetono che parlare di regionali è prematuro, ma le trattative sono già in corso da tempo: per tutti c’è in ballo il futuro politico.

 

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