Cronaca

Turismo in provincia, Fasano scavalca Ostuni

BRINDISI-Turismo in provincia di Brindisi, c’è chi sale c’è chi scende. Con il report stilato dalla regione Puglia inerente l’anno 2012 destinato a far discutere.

Il documento, richiesto dal gruppo mesagnese di Nuova Italia Popolare (che in assise è rappresentata dal consigliere Comunale ed ex assessore Anotnio Magrì) è stato fornito dall’azienda di promozione turistica di Brindisi e si basa sul movimento turistico nei singoli centri della provincia sulla base degli arrivi e delle presenze registrate nell’anno 2012.

C’è chi sale e c’è chi scende, dicevamo. Perché rispetto al 2008, anno utilizzato dal gruppo come raffronto, il Comune di Fasano ha scalzato quello di Ostuni dal gradino più alto del podio potendo contare su 423mila presenze annue rispetto alle 382mila registrate un lustro fa. Alla città della selva segue, quindi, la città bianca che, da 459mila presenze scende a 405mila. Sul podio anche Carovigno che, però, con le sue 248mila presenze, registra un calo di circa 50mila turisti.turismo 2008

Il capoluogo, Brindisi, è solo quarta, con un piccolo decremento di 4mila presenze a fronte delle 160mila registrate. Colpa della spending review? In parte sì, anche se Fasano non è l’unico centro a poter vantare un netto aumento della popolazione turistica.

Sorprendentemente, secondo il report, ad aver goduto del maggior incremento medio è San Vito dei normanni che, dalle 3547 presenze del 2008 è passata, mirabile dictu, alle 26165 del 2012. Bene anche Cisternino (+ 15mila) e Ceglie Messapica (+9mila).

In calo invece, l’afflusso a Mesagne, che registra un – 5mila  attestandosi su 37mila presenze.

Il dato complessivo dimostra, però, come in 5 anni non ci sia stato, in provincia di Brindisi, alcun incremento. Le presenze totali, tanto di stranieri quanto di Italiani, hanno subito un leggero calo, passando da un milione e 369mila a un milione e 349. In calo, il flusso degli Italiani. Aumentano, invece, gli stranieri. Segno di un aeroporto, quello di Brindisi, che si conferma elemento cardine per lo sviluppo turistico dell’intero Salento.

 

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