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Lecce, entusiasmo e vittorie: due colpi senza tempo

LECCE   –  Il progetto Lecce, sia pure con un forte contenimento dei costi, come annunciato dal presidente Savino Tesoro, è ambizioso, ma anche difficile da sposare. Le selezioni e i colloqui aperti dalla famiglia Tesoro mirano ad un obiettivo: non sbagliare la scelta del tecnico, il quale avrà il compito di alimentare da subito speranze promozione. Si parla di speranze.

Nella passata stagione, alla vigilia del campionato, non si facevano proclami, ma c’era la convinzione, fortissima, che la squadra giallorossa non avrebbe avuto rivali. La stagione è andata in maniera diversa, da un certo punto in poi. Due cambi in panchina e tre tecnici non sono bastati a centrare l’obiettivo. Persa l’occasione di tornare in B con una squadra che avrebbe avuto già la sua spina dorsale e tanta esperienza: Benassi, forse Esposito, Martinez, Giacomazzi, Bogliacino, per non dimenticare Chevanton e forse Pià e Jeda.

Il mancato approdo al porto della serie B rivoluziona i piani, i progetti. Non si riparte a vele spiegate, ma spinti dal vento di una programmazione giudiziosa dopo una stagione in cui tecnica ed esperienza sono state incenerite dall’entusiasmo, dalla forza di volontà e dalla tenuta atletica clamorosamente mancate al Lecce.

I Tesoro si stanno confrontando con alcuni papabili allenatori: Moriero, Giannini, Dionigi, forse Tesser e Stefano Vecchi. Da una parte un progetto che non sarà sontuoso, dall’altra dei tecnici che dovranno raccogliere la sfida lanciata dai Tesoro e ‘sopportare’ le pressioni di una piazza che non sono quelle di Bolzano, Novara, Crotone o Grosseto. “Cercheremo di fare una squadra competitiva, ma senza grandi nomi”, ha detto il presidente del Lecce Savino Tesoro.

La margherita che il Lecce sta sfogliando è il segnale che la società leccese non ha scelto una via precisa. E il problema non è solo ricercare l’uomo giusto, ma anche ricevere un’sì’ dagli allenatori contattati e capire quanto può essere elastico, rispetto alle premesse sin qui fatte, il campo di manovra di Antonio Tesoro, responsabile dell’area tecnica e della gestione dei soldi del padre presidente. Il primo ad essere condizionato sarà proprio Antonio Tesoro. Costretto a fare bene senza grandi firme.

 

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