Cronaca

Il pentito accusa Barba: “Pagò 30.000 € per i voti di Padovano”

LECCE  –    Voto di scambio a Gallipoli: un’accusa pesante contenuta in alcuni verbali d’interrogatorio dell’aspirante collaboratore di giustizia Giuseppe Barba, ma ancora tutta da verificare. Secondo le accuse dell’aspirante pentito, l’On.Vincenzo Barba avrebbe dato 30.000 € al Consigliere comunale gallipolino, Giancarlo Padovano, in cambio del suo sostegno politico al nipote Antonio Barba, all’epoca candidato alle regionali del 2010.

I verbali oramai depositati e acquisiti nel processo per l’omicidio del boss della sacra corona unita, Salvatore Padovano, alias ‘Nino Bomba’, che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Lecce.

Barba, 42 anni, di Gallipoli, assistito dall’Avvocato Paola Scialpi, è uno degli imputati nel processo.

Nel corso degli interrogatori resi al Sostituto Procuratore Elsa Valeria Mignone, Barba ha parlato di molti aspetti della vita gallipolina. Dallo spaccio della droga agli interessi economici, dall’astio tra i fratelli Padovano, ai favori dei politici.

Ha parlato dell’On. Vincenzo Barba e dei presunti favori richiesti al Consigliere comunale in occasione delle regionali in cui è stato eletto il nipote. Per la verità – probabilmente sbagliando – ha parlato di elezioni provinciali.

Quanto all’ex Sindaco di Gallipoli Flavio Fasano, ha detto: “Fasano non pagava in denaro, ma si muoveva poiché conosceva gente grossa, per far avere i favori”.

Parole, ovviamente, tutte da provare con elementi di fatto che verifichino o smentiscano le clamorose accuse.

Il pentito ha anche spiegato come sia stato pianificato l’omicidio e il fatto che ‘Nino Bomba’ avesse intuito quali fossero le intenzioni del fratello.

La prossima udienza del processo si celebrerà il 14 marzo.

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