PORTO CESAREO (LE) – I sospetti ci sono, le conferme no. L’attentato alla Focara di Porto Cesareo, incendiata ma non per motivi religiosi come previsto dal calendario delle festività in onore di Sant’Antonio Abate, ma per tutt’altra ragione, sta impegnando i Carabinieri della locale Stazione ed i colleghi della Compagnia di Campi.
Il sospettato principale sarebbe un 45enne del posto, giostraio.
I riflettori della giustizia si sono accesi su di lui per via di alcune minacce proferite agli organizzatori dell’evento, dai quali avrebbe preteso un posto dove poter sistemare l’attrazione per bambini.
Ascoltato a lungo in Caserma, l’uomo ha negato ogni addebito.
Le attenzioni degli investigatori si erano anche concentrate su un’auto sospetta, una Polo vecchio modello, notata da alcuni testimoni in prossimità della pira incendiata, l’auto, tuttavia, non apparterrebbe al giostraio nè a persone a lui vicine.
Intanto il Presidente del Comitato promotore della festa religiosa, Antonio Martina, ed il Sindaco di Porto Cesareo, SalvatoreAlbano, non bloccano i festeggiamenti nonostante l’incidente di percorso. Le celebrazioni sono solo rimandate, assicura Martina, alla settimana prossima.
Nel frattempo proseguono le indagini per chiarire l’intera vicenda e risalire al movente del gesto, dandogli una lettura definitiva. Se sia cioè, un puro atto vandalico oppure l’esito di una ritorsione.