CronacaPolitica

Processo Ilva, Vendola: “Ho solo difeso il lavoro”. Stefano: “Sono sereno e non mi dimetto”

TARANTO- “Ferito ed umiliato da una grande ingiustizia”. Si descrive cosi il presidente della regione Nichi Vendola all’ indomani della decisione della procura di Taranto di rinviarlo a giudizio nell’inchiesta “Ambiente svenduto”. E con lui saranno processati tutti gli altri 52 personaggi coinvolti, tra cui Emilio Riva e i figli Fabio e Nicola, il sindaco di Taranto Ezio Stefano, l’assessore regionale all’ambiente Lorenzo Nicastro, l’ex assessore regionale Nicola Fratoianni e ancora i dirigenti regionali Francesco Manna, Davide Pellegrino, Antonello Antonicelli.

Ci sono poi vecchi e nuovi dirigenti Ilva, tra cui Girolamo Archinà e Luigi Capogrosso. Una lista di nomi lunghissima. L’ udienza preliminare si prevede tra la fine di aprile e l’ inizio di maggio. “Mai perdere la fiducia nella forza della giustizia – ha detto ancora Vendola, che si difende dalle accuse con una sfilza di “io no”. Non ho mai taciuto di fronte al dramma di Taranto. Non ho mai corrotto nessuno. Anzi io ed i miei collaboratori, “abbiamo fornito le prove che hanno scoperchiato la realtà” con tanto di “evidenze scientifiche” e conseguenti leggi antidiossina.

“Certo, contemporaneamente abbiamo difeso la fabbrica e i lavoratori. Se questo è un reato sono colpevole”. Ha detto cosi vendola. Lui che durante l interrogatorio del 23 dicembre scorso aveva affermato pure: “all avviso di garanzia avrei preferito una diagnosi di tumore”.

Sereno il sindaco Stefàno: “Sono a posto con la coscienza. sono certo che la magistratura verificherà quanto abbiamo fatto , come amministrazione, per contrastare l’inquinamento”. E poi il primo cittadino di Taranto, cosi come l’assessore Nicastro, non si scompongono di fronte a chi ne ha richiesto le dimissioni, tra cui, gli ambientalisti di Peacelink, soddisfatti del lavoro della procura: “In tribunale ci va ora chi ha ignorato le nostre pressioni: Vendola, Florido e Stefano dovranno comparire davanti al gup con questo passato di sordita’ alle nostre richieste pressanti e motivate.” Cosi Alessandro Marescotti.

Dello stesso tono le parole del consigliere comunale Angelo Bonelli dei Verdi : “A Taranto si sta per aprire uno dei processi piu’ importanti della storia della Repubblica italiana, un processo in nome del ‘popolo inquinato’ e ingannato dalla politica e dalle istituzioni”. Processo che farà contare oltre 1500 costituzioni di parte civile, con famiglie, cittadini, associazioni che chiederanno giustizia in nome di chi non c’e’ , a causa del cancro, piu’ e degli ammalati.

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