Politica

PDL sulla graticola attende Fitto e Berlusconi

Il PDL è sulla graticola. Attende che Silvio Berlusconi sciolga le riserve sulla concessione delle deroghe. La cosa dovrebbe risolversi oggi ma non prima della tarda serata.  A sentire i partecipanti alle riunioni fiume romane, che sono in corso da questa mattina,  si capisce subito che la tensione è ai massimi livelli.

Del resto il dilemma ‘deroghe’ è una matassa difficilissima da sciogliere e sono già tutti sul piede di guerra, pronti a puntare il dito contro i criteri che disciplineranno i commiati e le riconferme.

Perché se non sarà concessa alcuna deroga – come si vocifera – allora c’è ben poco da protestare.

Ma se qualche fedelissimo – tra cui il coordinatore Amoruso, il barese Azzolini e forse Vitali –  sarà salvato allora gli aspiranti parlamentari che saranno confinati nelle zone out delle liste, non staranno certo con le mani in mano.

Le voci filtrate fino ad ora chiariscono solo i capilista. Raffaele Fitto alla Camera e Silvio Berlusconi al Senato. Dopodichè è toto-nomi. Potrebbe candidarsi in Puglia l’ex Ministro Mara Carfagna. In quota rosa si fanno i nomi di Simona Manca e Elvira Savino. I consiglieri regionali Rocco Palese, Roberto Marti e Gianfranco Chiarelli sarebbero in posizioni utili qualora le deroghe fossero il meno possibile, in caso contrario tra salvati e paracadutati, rischierebbero di finire in zona border line se non peggio.

Michele Saccomanno, Lino Nessa e Ugo Lisi, uscenti con pieno diritto ad un nuovo giro, sono in stand by perché, come per tutto,  finché non si conosce il numero di derogati non si può battagliare per le posizioni.

In lista ma non in zona utile si fa il nome del sindaco di Carovigno, Zizza.

E alcuni nomi di peso dell’area fittiana del PDL e de La Puglia prima di tutto saranno dirottati nella lista di Grande Sud. Vincenzo Barba e Andrea Caroppo sono dati in posizione certa, in forse Mino Frasca – a suo discapito la carica che già ricopre in SGM. Quanto ai capilista come è noto sarà Adriana Poli Bortone a guidare la pattuglia al Senato e parebbe, l’intellettuale Marcello Venenziani alla Camera.

Liste chiuse nel MIR, Moderati In Rivoluzione che conferma la scelta di presentare solo esponenti della società civile escludendo i politici. A guidare i candidati alla Camera sarà il leader nazionale Giampiero Samorì. Dopo di lui, l’ex presidente dei Confesercenti Antonio D’Amore e  il coordinatore regionale MIR Paolo Pagliaro, e Paolo Maci. Al Senato il capolista sarà Giammarco Landi, brindisino di origine e manager tra i più apprezzati in Italia. Secondo sarà Nico Veronico, anima centrista barese.

Presentazione ufficiale il 20 a Roma con Samorì.

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