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Oggi il primo “Consiglio dell’Anatra”. Se maggioranza dimissionaria, due tesi sull’efficacia

LECCE- Per chi spera di mandare a casa Carlo Salvemini dovrebbe esserci una corsa contro il tempo: 17 le firme da apporre davanti ad un notaio, poi da inoltrare al segretario comunale e da questo subito al Prefetto il quale, in tempo reale, dovrebbe tramettere il tutto alla Presidenza della Repubblica.

Per andare a votare in primavera non saranno quindi sufficienti le dimissioni dei 17. Occorrerà, invece, che le loro volontà siano ratificate con la firma di Mattarella entro il 24 di questo mese altrimenti, nel caso di scioglimento dell’assise, si dovrà attendere comunque la primavera del 2019.

Tuttavia, ci sono disposizioni ed anche una sentenza del Consiglio di Stato che avvalorerebbero la tesi dell’immediata efficacia al di là del decreto del Capo dello Stato. Secondo questa ipotesi, quindi, le dimissioni, se regolarmente depositate, sarebbero sufficienti, sempre entro il 24 febbraio, allo scioglimento ed al voto in questa primavera.
Mancano poche ore, in ogni caso, al primo Consiglio da anatra zoppa. Ecco chi esce:

-Silvano Vitale di “Un’altra Lecce”

-Roberta De Donno di “Unione di Centro”

-Ermenegildo DE Giovanni di “Cambiamo Lecce”

-Giovanni Castoro di “Lecce città pubblica”

-Maria Paola Leucci del Pd

– Ernesto Mola di “Idea per Lecce”

Mentre entrano a Palazzo Carafa, come da comunicazione del Commissario ad acta, Guido Aprea:

-Angelo Tondo di “Direzione Italia”

-Attilio Monosi di “Direzione Italia”

-Paola Gigante di “Grande Lecce”

-Laura Calò di “Grande Lecce”

-Giorgio Pala di “Fratelli d’Italia”

-Federica De Benedetto di “Forza Italia”

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