Le competizioni elettorali pongono sempre un problema al quale mai è concessa la giusta rilevanza mediatica e le dovute osservazioni critiche: il dovere degli amministratori di portare a termine il mandato elettorale ricevuto dai cittadini.
E’ giusto, insomma, che il Consigliere comunale, provinciale o regionale o ancora il Sindaco, il Presidente di Provincia o di Regione che abbiamo votato e al quale abbiamo affidato un mandato, secondo la Carta Costituzionale, dopo pochi mesi dall’elezione (nei casi estremi), o un paio d’anni, rinunci all’investitura conferitagli per aspirare ad una poltrona di maggiore prestigio?
In questi giorni assistiamo impotenti al valzer delle candidature per le prossime elezioni politiche e sui giornali leggiamo i nomi dei possibili candidati alla Camera o al Senato, quegli stessi nomi che solo poco tempo fa abbiamo scritto sulle schede elettorali per il consiglio comunale di Lecce, come di tanti altri Comuni salentini, ma anche, riavvolgendo ancor di più il nastro, per le elezioni provinciali e regionali.
Il MRS, entrato a schiena dritta nell’agone politico, si fa portavoce di tutti quei cittadini che credono che il Consigliere cui è stato affidato il mandato di rappresentanza amministrativa svolga il suo incarico sino in fondo, porti a compimento il programma elettorale per il quale gli è stata accordata la preferenza poiché tanto potrà farlo solo nell’arco temporale che il legislatore gli ha concesso e cioè in 4 o 5 anni, non certo in 3 mesi o 2 anni.
Se si pensa alla paventata candidatura del Presidente della nostra Provincia, a quella solo ‘sussurrata’ del Sindaco o di alcuni Consiglieri regionali, addirittura alla possibile candidatura di un Consigliere comunale eletto solo pochi mesi fa, da elettori ci sentiamo traditi, ci sentiamo usati, uno strumento utile solo quando c’è da esprimere una preferenza, d’oro zecchino in campagna elettorale, di latta il giorno successivo alle votazioni.
Eppure, a rigor di logica, dovrebbe essere più forte e pesante la responsabilità degli eletti nei nostri confronti dopo l’investitura che prima, ma così, evidentemente, ahimè, non è.
Sembra quasi il gioco dei ‘4 Cantoni’ dove i politici vengono spostati come pedine in spregio ad ogni logica, voltando le spalle alla volontà del popolo ed al solo fine di poter garantire loro la elezione o ri-elezione (vedi caso Finocchiaro in Puglia).
La politica oggi è questa, un lavoro non un impegno civico nei confronti del paese, un lavoro come oggi lo intende il responsabile provinciale degli enti locali del PD per il quale un posto nel listino bloccato del partito è meglio assegnarlo ad un precario che non ad un noto e benestante professionista, un posto in Parlamento, secondo la Sen. Poli Bortone, rappresenta anche un escamotage per garantire l’immunità di Stato all’eletto in barba a tutto il resto (con ogni rispetto per la grave vicenda che interessa i nostri connazionali cui va tutta la solidarietà del MRS nella convinzione che tutto si risolverà per il meglio).
E allora, senza voler generalizzare o peggio ancora attaccare direttamente qualcuno, abbiamo assistito inermi alle dimissioni del Presidente della Provincia di Brindisi ‘chiamato’ (non sappiamo da chi, forse da se stesso, da pochi altri? Non certo da tutti noi) a competere per qualcosa di più importante, se più importante può considerarsi una poltrona d’oro in Parlamento rispetto alla urgente e non procrastinabile difesa del proprio territorio, peraltro in un momento storico dove il ‘capitano’ tutto avrebbe potuto fare tranne che abbandonare la nave lasciando i suoi concittadini/passeggeri senza una guida.
Oppure alla candidatura della Vice Presidente della Regione che, non contenta della seconda (o terza, ormai abbiamo perso il conto) poltrona conquistata alle recenti elezioni comunali di Lecce, ha già nostalgia di campagna elettorale e ritiene di poter ‘salutare’ per interessi superiori tutti coloro che l’hanno votata, seguita a ruota dal Consigliere Foresio.
Io sono, noi siamo, il MRS è il popolo salentino e soprattutto italiano e la nostra volontà il nostro voto deve essere rispettato: gli amministratori devono portare a termine il loro mandato.
Ed in questo girone infernale plaudiamo alla decisione del Segretario regionale del PD che, pur non essendo stato eletto da noi, ha deciso di rimanere fuori dalla contesa per portare a termine il suo mandato, guardiamo con interesse alle dichiarazioni del Consigliere regionale Maniglio una delle poche voci fuori dal coro di Centrosinistra.
Nella speranza che l’esempio di Sergio Blasi possa essere un ‘principio di incendio’, il MRS esorta e invita tutti gli amministratori a rispettare la fiducia ricevuta nella cabina elettorale perché oggi, come non mai, tradire questa fiducia può significare perderla definitivamente.
Nicola Flascassovitti
Coordinatore cittadino di Lecce
Movimento Regione Salento