Politica

Ma Lecce ammicca ancora a Brindisi

LECCE  –  “Non disperdiamo il patrimonio di intese, seppure poche e difficilmente raggiunte, costruite finora”. È così che Lecce tende la mano soprattutto a Brindisi, all’indomani della presa d’atto della non riconversione in Legge del Decreto sul riordino delle Province.

Non è un vero sospiro di sollievo quello che tirano il Sindaco Paolo Perrone e il numero uno di Palazzo dei Celestini, Antonio Gabellone.

Anzi, nelle loro parole pare esserci l’amarezza di aver sprecato tempo, di aver discusso, ragionato, litigato anche, intorno a quello che poteva essere, nel bene o nel male, un grande scossone, ma che si è rivelato un nulla di fatto.

Certo, c’è consapevolezza che la gatta frettolosa avrebbe, anche in questo caso, fatto i figli ciechi. La corsa all’accorpamento, però, ha lasciato  intravedere nuovi scenari, nuove ipotesi, ha aperto nuovi ragionamenti.

Perrone continua a difendere l’idea di una nuova Provincia equivalente all’antica Terra d’Otranto e spera che sia quella su cui il prossimo Governo inizi seriamente a ragionare.

Per Gabellone, invece, niente può essere perduto di quanto finora si è fatto e aldilà del cappello istituzionale, c’è l’intesa con il territorio messapico  da mettere in cassaforte.

Ferme rimangono, in ogni caso, le delibere dei Comuni del tarantino e del brindisino che hanno chiesto di far parte della Provincia di Lecce. Non vengono annullate, saranno congelate. Fermo restando che comunque potrebbero essere rimesse in moto ai sensi dell’art. 133 della Costituzione.

Rimane, tuttavia, una bella gatta da pelare. In assenza dell’approvazione del Decreto Legge sulle Province, lo scenario tornerebbe quello tracciato dal Decreto ‘salva Italia’.

Dunque, gli Enti si salvano, ma verranno esautorati  delle funzioni di ‘Area vasta’ , per cui a loro rimarrebbero solo funzioni di indirizzo e coordinamento.

Settori strategici, tra cui quello del Turismo e dell’Ambiente, rimarrebbero in mano alla Regione, con buona pace della riduzione dei costi. E forse anche del governo del territorio.

 

 

 

 

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