CronacaEconomia

AIA, Ilva ferma l’altoforno 1

TARANTO  –   Stop all’altoforno 1. Partono all’Ilva i primi interventi previsti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale. L’azienda ha fermato, come previsto nel cronoprogramma afo1. La ristrutturazione durerà circa 18 mesi con una stima di riavvio – fanno sapere dal siderurgico – nel primo semestre del 2014.

Già giovedì scorso, invece, sempre in ottemperanza alle disposizioni AIA, sono state fermate le batterie 5 e 6 delle cokerie.

Il termine dei lavori di ristrutturazione per questi ultimi impianti è previsto per la fine 2013. L´investimento totale per i lavori per altoforno 1 e batterie 5 e 6 è di circa 270 milioni di euro.

Intanto, non rientra l’emergenza gru e materie prime all’Ilva di Taranto. I grandi altiforni riducono al minimo la produzione. Il siderurgico è sempre più vicino alla paralisi. Per questo l’azienda ha comunicato ai sindacati metalmeccanici che, considerati i parchi minerali ridotti all’osso, metterà a regime minimo gli altri altiforni 2, 4 e 5.

L’emergenza resta quelle collegata alle gru, ai danni del tornado e alle conseguenti difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime.

Ad oggi sono disponibili 2 gru con radiocomando ed una con operatore, a queste 3 puo’ aggiungersi una quarta gru sul molo polisettoriale nelle disponibilità dell’impresa ‘Italcave’.

Per le due gru con radiocomando si tratta di mettere a punto una nuova pratica operativa. Per la gru con operatori l’aziende avrebbe raccolto disponibilità su base volontaria, una decina di addetti sarebbero disponibili a risalire sulle gru ma solo per periodi di lavoro più brevi. In tal modo l’azienda conta di poter riportare ad un livello di normalità le scorte del parco minerali.

L’azienda, intanto, ha anche reso noto che per le prossime 48 ore saranno fermati gli impianti dell’area freddo: tubificio 1, parte del laminatoio a freddo e finitura nastri.

Una fermata necessaria per l’indisponibilità di area dove stoccare i prodotti finiti – coils e lamiere – in quanto i piazzali sono occupati dai materiali sotto sequestro dal 26 novembre scorso.

Il personale interessato sarà considerata dall’Ilva in ferie.

Lunedì, invece, le tute blu di questi impianti dovrebbero rientrare regolarmente al lavoro. Allo sblocco dei prodotti finiti è connessa anche l’operatività degli altri stabilimenti del gruppo, specie quelli di Genova e Novi Ligure che senza i semilavorati prodotti a Taranto avrebbero un’autonomia rispettivamente di una settimana e di 10 giorni.

 

Articoli correlati

Sorpreso in auto con 40 grammi di eroina, arrestato brindisino

Redazione

Esplosione nel B&B di Borgagne: non ce l’ha fatta la turista ustionata

Redazione

Rubavano energia elettrica, nei guai un bar e una pizzeria

Redazione

L’alta velocità in Puglia arriva lentamente: tra 14 anni

Redazione

Riposava nel cortile di una villetta, arrestato latitante SCU

Redazione

Viale Gallipoli: di notte dormitorio, di giorno tappeto di rifiuti. La denuncia

Redazione