LECCE – Ripartire, ora, non basta. Serve dare anche una risposta forte al tonfo di Salò. La sconfitta, questa volta, non può passare in archivio come quella di Lumezzane: il Lecce, calciatori, staff tecnico e dirigenza, deve tenere bene a mente i 4 schiaffi presi dalla Feralpi.
Le criticità emerse riguardano la fragilità mentale – che aveva fatto capolino già nel pareggio con il Pavia – e in seconda analisi, anche la condizione atletica.
A Salò i giallorossi hanno corso meno e peggio, dell’avversario. Condizione atletica che è figlia anche del fatto che il gruppo con cui lavora lo staff giallorosso non ha effettuato una preparazione omogenea, a causa delle vicissitudini estive.
Alcuni calciatori hanno svolto il ritiro di Tarvisio, altri sono arrivati in agosto e altri ancora in chiusura di calciomercato.
La nota lieta è il rientro di Chevanton, apparso sicuramente in ripresa dal punto di vista atletico. Al ‘Curi’, contro il Perugia, avrà altri minuti per crescere e dimostrare al Tecnico di poter rappresentare una risorsa sin da subito.
Giacomazzi e compagni torneranno subito in campo, alla ricerca dello smalto perduto. Contro i grifoni servirà una reazione, aldilà della qualificazione alle semifinali. Per staccare il pass, i giallorossi hanno a disposizione oltre 2 risultati su 3: il Lecce sarà tra le quattro che si contenderanno la Coppa in caso di vittoria, pareggio o sconfitta fino a 2 gol di scarto.
Ma sarà una gara carica di altri significati, in un momento sicuramente cruciale: prima il Sud Tirol al ‘Via del Mare’, poi il Carpi in Emilia; la truppa di Lerda affronterà in sequenza le due squadre che si stanno proponendo come antagoniste.
4 gare per chiudere un 2012 macchiato dalle sofferenze per la retrocessione e lo scandalo che ha affossato i lupi in Lega Pro; 4 gare per lasciare al nuovo anno, come biglietto da visita, l’immagine del Lecce schiacciasassi che faceva gioire tutti, fino a poche settimane fa.