Mese di apertura di portafogli e di stangate in arrivo, quello che si è aperto. Il saldo di dicembre dell’IMU, infatti, peserà come un macigno sulla testa delle famiglie salentine che entro il 17, dovranno sborsare in media 136 € per l’abitazione principale e 372 € per le seconde.
I dati emergono da un’analisi realizzata dall’‘Osservatorio‘ periodico sulla fiscalità locale della UIL, sulla base delle delibere dei Comuni pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia, nel mese di novembre.
Tra le 3 città salentine, è Lecce quella in cui si pagherà di meno per l’abitazione principale, con una media di 39 €, corrispondente all’aliquota più bassa in Puglia, pari al 3, 10 € in meno rispetto a Brindisi, molto al di sotto di Taranto, dove il costo medio è di 95 €.
Ma il vero boomerang arriverà ai proprietari di seconde case, visto che l’aliquota fissata è di 10,6 nel capoluogo barocco e in quello jonico e di 7,6, invece, in quello messapico. È proprio qui che si pagherà di meno, ma comunque non poco, 511 €. L’esborso lievita a Lecce, fino a 666 € e a Taranto, dove si superano i 770 €, a fronte di una media nazionale di 745 €.
Secondo lo studio della UIL, inoltre, su 97 Comuni della Provincia di Lecce, solo 8 hanno aumentato l’aliquota sulla prima casa, ben 43 invece lo hanno fatto sulla seconda casa. 12 su 20 lo hanno fatto anche a Brindisi, dove però la gran parte ha lasciato intatta la tassazione sulla prima abitazione.
“Sarà, comunque, un Natale amaro per lavoratori dipendenti e pensionati – commenta il Segretario generale del sindacato a Lecce, Salvatore Giannetto – in quanto dovranno far fronte alla rata di saldo dell’Imu con le tredicesime. E purtroppo questa è solo la punta dell’iceberg tra le voci di erosione nelle buste paga, già alleggerite da tutti gli aumenti delle addizionali regionali e comunali Irpef e dalla tassa/tariffa sui rifiuti”.